Scontro Zelensky-USA
Putin, la sorpresa di Pasqua: firma il decreto di arruolamento di 150mila giovani militari
Esteri - di Redazione
Una amarissima sorpresa “Pasquale” per i cittadini russi. Il presidente Vladimir Putin ha firmato un firmato un decreto per l’arruolamento obbligatorio nelle forze armate per il periodo da aprile a luglio di 150mila persone..Il provvedimento, scrive l’agenzia Tass, riguarda tutti i cittadini della Federazione russa fra i 18 e i 30 anni che non sono nella riserva e che sono soggetti alla leva militare.
Il decreto prevede inoltre una moratoria sul servizio per i cittadini che lavorano nelle aziende informatiche, e stabilisce la liberazione dei soldati, dei marinai, dei sergenti e dei caporali che hanno già terminato il loro servizio.
Coscritti “di primavera” che, almeno ufficialmente, non dovrebbero essere inviati sul fronte ucraino. A riferirlo la scorsa settimana il contrammiraglio Vladimir Tsimlyansky, capo dell’organizzazione e mobilitazione dello Stato maggiore russo: le nuove reclute, aveva spiegato Tsimlyansky, non parteciperanno alla guerra con l’Ucraina ne’ saranno inviate nelle regioni ucraine di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia, annesse illegalmente nel 2022.
I bombardamenti in Ucraina
Intanto sui cieli di Kiev e dell’Ucraina è risuonata nella notte l’allerta della difesa area.
Durante l’allerta aerea notturna, durata dalle 5.01 alle 6.27, le forze russe hanno attaccato con missili da crociera la regione di Leopoli: un edificio amministrativo è stato distrutto e si è verificato un incendio. Una persona è morta e potrebbero essercene altre sotto le macerie. A riferirlo su Telegram Maksym Kozytsky, capo dell’amministrazione militare regionale di Leopoli.
L’attacco di Zelensky a Washington
Da Kiev vanno registrate le parole dai toni durissimi di Volodymyr Zelensky contro l’alleato statunitense. In una intervista al Washington Post il presidente ucraino ha lanciato l’ennesimo a appello al suo principale sponsor, a Joe Biden ma soprattutto ai deputati repubblicani del Congresso, che continuano a tenere bloccati i 60 miliardi di nuovi aiuti militari.
Per Zelensky le forze armate ucraine hanno urgente bisogno di altre armi americane, inclusi i missili a lungo raggio, per contenere l’avanzata russa e fermare gli attacchi dalla Crimea, altrimenti saranno costrette a “ritirarsi, passo dopo passo”. Per i mancati aiuti americani, ha aggiunto il leader di Kiev “abbiamo perso sei mesi”.
“Se hai bisogno di 8.000 colpi al giorno per difendere la linea del fronte ma ne hai solo 2.000, devi fare di meno“, ha aggiunto il presidente ucraino nell’intervista, aggiungendo che “se non c’è il sostegno degli Stati Uniti, significa che non abbiamo difesa aerea, missili Patriot, disturbatori per la guerra elettronica, proiettili di artiglieria da 155 millimetri“. C’è poi l’annosa questione degli Atacms, che gli americani sono restii a fornire nel timore che Kiev li utilizzi per attaccare in territorio russo, alimentando l’escalation col Cremlino. Zelensky, su questo tema, ha assicurato che i missili a lungo raggio servirebbero per colpire aeroporti in Crimea e prevenire i raid del nemico lanciati dalla penisola occupata.