La strage al Crocus Hall
Attentato a Mosca, l’ultima fake news senza prove di Putin: “L’Ucraina ha pagato l’ISIS”
I servizi russi parlano di presunti pagamenti in criptovaluta agli attentatori, ma gli Usa ribadiscono: “Dietro ci sono solo i fondamentalisti, e loro lo sanno”
Esteri - di Umberto De Giovannangeli
La narrazione del “Grande complotto” terrorista si arricchisce di un nuovo capitolo.
Mosca: «Le prove collegano l’attentato al Crocus ai nazionalisti ucraini, hanno ricevuto soldi»
Il Comitato investigativo russo sostiene di aver scoperto le prove che collegano gli attentatori del Crocus City Hall (che hanno ucciso 14o persone nell’attacco al teatro di Mosca) ai «nazionalisti ucraini».
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Il comitato afferma, come riporta Ria Novosti, che gli attentatori avrebbero ricevuto una notevole quantità di denaro in criptovaluta dall’Ucraina. In seguito, lo stesso Comitato ha annunciato di avere fermato una persona accusata di essere coinvolta nel finanziamento dei terroristi che hanno attaccato il Crocus City Hall. Kiev nega con forza di avere a che fare con l’attacco.
Usa: «Abbiamo provato a impedire l’attentato, e Mosca lo sa»
Lo Stato islamico è l’unico responsabile dell’attacco al Crocus City Hall nella periferia di Mosca, anche se il Cremlino sta cercando di incolpare le autorità ucraine. Lo ha detto il coordinatore per le comunicazioni strategiche al Consiglio per la sicurezza nazionale Usa, John Kirby, durante un briefing con la stampa. «Abbiamo inviato informazioni chiare e dettagliate ai servizi di sicurezza russi, in merito ai preparativi di attacchi terroristici contro concerti o eventi simili in Russia: e il Cremlino lo sa».
Kiev, “Mosca sapeva dell’attacco terroristico da oltre un mese”
La Russia era a conoscenza dei piani per l’attacco terroristico del 22 marzo al teatro Crocus di Mosca da oltre un mese, almeno dal 15 febbraio, e ha scelto di non fare nulla: parola di Dmytro Budanov, capo dei servizi segreti militari ucraini, citato dai media ucraini, secondo cui “queste informazioni sono passate attraverso i servizi segreti del gruppo in Siria e da lì a Mosca”, dove “tutto si è materializzato in un modo strano”. Secondo Budanov, “i russi sapevano da dove sarebbero venuti i terroristi e attraverso quali Paesi sarebbero arrivati in Russia”.
Mosca: “I Napoleoncini di oggi ricordino caduta di Parigi”
I ‘Napoleoncini” che oggi minacciano di “inviare truppe in Oriente” non dovrebbero “dimenticare le lezioni della Storia”, in particolare di quando le truppe russe entrarono a Parigi dopo avere sconfitto il vero Napoleone. Lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova, mentre si avvicina il 210/o anniversario della resa della capitale francese, il 31 marzo del 1814.
Putin: “Colpiremmo F-16 anche in aeroporti Nato”
Il presidente russo Vladimir Putin ha affermato che aerei da guerra F-16 che venissero utilizzati dall’Ucraina contro la Russia sarebbero colpiti dalle forze di Mosca anche se si trovassero in aeroporti Nato.
Lo riporta l’agenzia di stampa Tass. “Se verranno utilizzati da aeroporti di paesi terzi, per noi saranno un obiettivo legittimo: non importa dove si trovino”, ha detto Putin in un incontro coi piloti dell’aeronautica militare russa nella regione occidentale di Tver.
Il presidente russo ha quindi avvertito che la Russia terrà conto del fatto che gli F-16 possono trasportare armi nucleari. “Dobbiamo tenerne conto durante la pianificazione” delle operazioni di combattimento, ha affermato Putin.