Il caso dossieraggio
Dossieraggio, è bufera sulle parole di Cafiero de Raho: “Striano leale e riservato”
Che personaggio è questo Striano? Un agente infedele, diretto ancora non si sa da chi, un agente bravo di cui fidarsi e a cui i magistrati si rivolgevano per incarichi speciali se non poco ortodossi? La matassa si fa ancora più ingarbugliata
Giustizia - di Angela Stella
Pasquale Striano, il finanziere indagato dalla Procura della Repubblica di Perugia, per il presunto dossieraggio a carico di politici, di personaggi del mondo economico, dello sport e dello spettacolo, fu elogiato nel 2018 dall’ex procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Cafiero de Raho, attualmente parlamentare del Movimento Cinque Stelle.
È quanto è emerso ieri durante l’audizione nella commissione parlamentare bicamerale antimafia del direttore della Direzione investigativa antimafia, Michele Carbone. Striano ha “dimostrato notevoli doti di riservatezza e lealtà” scriveva in una relazione l’ex vertice di Via Giulia.
“C’è di fatto una dipendenza a pieno di quell’operatore presso la magistratura – ha detto ancora Carbone – Sulla richiesta di elementi di informazione alla Direzione nazionale antimafia, per quanto riguarda Striano, agli atti c’è un rapporto informativo che va dal 29 giugno 2018 al 19 settembre 2018 che viene redatto dal procuratore nazionale antimafia pro tempore il quale si esprimeva in maniera elogiativa nei confronti dell’operatore Striano. Quello citato è l’unico documento di specie rinvenuto agli atti della direzione. Per attività di servizio svolte presso la Direzione investigativa antimafia, a Striano sono state attribuite otto ricompense morali, quattro elogi e quattro encomi semplici”.
Per il sottotenente Striano era emerso “alto senso del dovere” e “moralmente irreprensibile” con lode. “Striano – ha aggiunto Carbone – diventa un punto di riferimento per l’antiriciclaggio, associa questa professionalità a una disponibilità ad essere assegnato all’occorrenza presso centri operativi periferici”, aggiungendo che è stato impiegato presso centri operativi da “Palermo a Reggio Calabria a Napoli ad altri”.
Dunque che personaggio è questo Striano? Lui stesso ha ammesso “Io di segnalazioni di operazioni sospette non ne ho visionate 4.000, come dicono, ma 40.000”. Un agente infedele, diretto ancora non si sa da chi, dato che non è ancora emerso nulla dalla indagine di Cantone, o un uomo dello Stato, un agente bravo di cui fidarsi e a cui i magistrati si rivolgevano per incarichi speciali se non poco ortodossi? La matassa si fa ancora più ingarbugliata e lo sarà ancora di più con il prosieguo delle audizioni che ci saranno a Palazzo San Macuto, comprese quelle dei giornalisti del Domani.