Le presidenziali
Elezioni in Russia, l’annunciato plebiscito per Putin presidente per il quinto mandato: “Siamo ancora più forti”
Affluenza record secondo Mosca. Putin si è detto pronto ad accettare una tregua olimpica in ucraina. "Favorevole ai colloqui di pace ma non perché Kiev sta finendo le munizioni". Per la prima volta ha parlato di Navalny
Esteri - di Redazione Web
Com’era previsto il Presidente della Russia Vladimir Putin ha vinto le elezioni che lo hanno confermato alla guida della Federazione per il quinto mandato. Putin è al potere da 24 anni, ha vinto con l’87% dei voti, mai nessuno come lui nella storia della Russia moderna. Soltanto le briciole agli altri tre candidati. “Il risultato delle elezioni rappresenta la totale fiducia dei cittadini, sul fatto che faremo tutto come da programma. Saremo più forti ed efficaci. Nessuno ci può intimidire”, ha dichiarato Putin al quartiere generale della sua campagna elettorale.
I seggi sono stati chiusi domenica sera alle 19:00 italiane, si è votato da venerdì a domenica. L’affluenza è stata di poco superiore al 74%, un dato da record. Partecipazione massiccia annunciata anche nelle quattro Regioni dell’Ucraina orientale annesse con referendum che la maggioranza della comunità internazionale non ha riconosciuto. Putin avrebbe vinto con percentuali fino al 95% a Donetsk, al 94% a Lugansk, al 93% a Zaporizhzhia e fino all’88% a Kherson. I dati vengono presi con le pinze dagli osservatori internazionali per via del carattere sempre più autoritario che la Russia ha assunto durante gli anni della presidenza Putin.
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La vittoria con l’87% è la più ampia nella storia della Russia post-sovietica. Putin sarà al Cremlino per altri sei anni: si era potuto ricandidare grazie a una riforma costituzionale che nel 2020 gli aveva permesso di restare al potere per altri due mandati, potrebbe restare al potere fino al 2036. Nessuno dei tre candidati dell’opposizione – Nikolai Kharitonov del Partito comunista, Leonid Slutsky del Partito liberal-democratico, nazionalista di destra, Vladislav Davankov del partito Popolo nuovo – hanno superato il 4%. Il plebiscito è considerato anche un segnale diretto all’Occidente in anni di grandi tensioni.
La guerra e l’Occidente
“Nessuno sopprimerà mai la Russia, siamo una famiglia unita”, ha continuato. “Non importa quanto abbiano cercato di spaventarci, di sopprimere la nostra volontà, la nostra coscienza, nessuno ci è mai riuscito nella storia. Hanno fallito ora e falliranno in futuro”, ha aggiunto, tra l’esultanza dei suoi supporter. Ha messo anche in guarda la Nato che un conflitto porterebbe “ad un passo dalla terza guerra mondiale”.
Putin si è detto pronto ad accettare una tregua olimpica in Ucraina in concomitanza con i Giochi di Parigi, anche se “in ogni circostanza, saremo guidati dagli interessi nazionali e dalla situazione sul campo di battaglia”. Proprio sulla guerra in Ucraina ha assicurato che gli obiettivi di Mosca saranno “raggiunti” e che “l’iniziativa è interamente nelle mani delle forze armate russe, e in alcune zone i nostri uomini stanno falciando il nemico”. Putin si è detto favorevole ai colloqui di pace, ma non se organizzati semplicemente perché il nostro avversario sta finendo le munizioni”.
Il “Mezzogiorno contro Putin”
Alle 12:00 di domenica era stato organizzata una mobilitazione chiamata “Mezzogiorno contro Putin”, una forma di protesta in ricordo dell’oppositore Alexei Navalny, l’avvocato e dissidente morto a metà febbraio in una colonia penale in Siberia. L’iniziativa proponeva alle persone di andare a votare tutte nelle stesso momento per mostrare la propria contrarietà al governo di Putin. Si sono formate lunghe file presso i seggi, diverse persone sono state arrestate. Secondo il ministero degli Interni di Mosca complessivamente nella tre giorni elettorale sono stati aperti 61 procedimenti penali mentre le segnalazioni di possibili violazioni sono state circa 1.400. La protesta era stata definita l’ultimo atto di Navalny, il suo “testamento“.
Anche Yulia Navalnaya ha partecipato, dopo aver invitato le persone a votare per un altro candidato o per nessuno alle urne. La mobilitazione per Putin “non ha avuto alcun effetto” ma “chi ha danneggiato le schede elettorali deve essere perseguito a norma di legge”. Per la prima volta Putin ha parlato di Navalny nel punto stampa del quartier generale della sua campagna elettorale. “Per quanto riguarda il signor Navalny. Sì, è morto. Questo è un evento triste”. E rivelato: “Qualche giorno prima che il signor Navalny morisse, alcuni colleghi mi hanno detto … che c’era l’idea di scambiare il signor Navalny con alcune persone che sono in prigione nei paesi occidentali … Ho detto ‘sono d’accordo'”.
Le reazioni alla vittoria di Putin
Reazioni dopo i risultati e le notizie dalla Russia sono arrivati da tutto il mondo. Per il presidente ucraino Volodymyr Zelensky Putin è “malato di potere e sta facendo tutto il possibile per governare per sempre”. Per Zelensky “non c’è male” che il leader del Cremlino “non commetterà per prolungare il suo potere”. Gli Stati Uniti hanno parlato di elezioni presidenziali in Russia che non sono state “ovviamente libere né giuste”, per la Casa Bianca Putin ha “imprigionato gli oppositori politici e impedito ad altri di candidarsi contro di lui”. Il ministro degli Esteri David Cameron ha parlato di svolgimento “illiberale” del voto. Per Antonio Tajani, titolare della Farnesina “le elezioni in Russia non sono state né libere né regolari e hanno riguardato anche territori ucraini occupati illegalmente. Continuiamo a lavorare per una pace giusta che porti la Russia a terminare la guerra di aggressione all’Ucraina nel rispetto del diritto internazionale”.