Al voto domenica 10 marzo
Chi è Luciano D’Amico: il candidato del centrosinistra alle elezioni regionali in Abruzzo, ex rettore e docente
L'"uomo di sinistra" che è riuscito a mettere d'accordo Schlein, Conte, Calenda, Renzi. Un unicum in Italia, nell'opposizione litigiosa e frammentata. "Destra primatista nello sfasciare i conti pubblici e nel fare macelleria sociale"
Politica - di Redazione Web
Luciano D’Amico è stato definito al Corriere della Sera da Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, “un competente che dovunque è stato, all’azienda dei trasporti o all’università di Teramo, ha sempre messo insieme delle ‘fabbriche di futuro’”. Commercialista, docente di Economia, ex rettore a Teramo: è in corsa per il centrosinistra per la Presidenza dell’Abruzzo. La sua candidatura ha allargato il campo dell’opposizione anche rispetto a quello che ha vinto in Sardegna. Oltre a Schlein e Conte anche Renzi e Calenda. Lo sfidante, candidato del centrodestra, è Marco Marsilio, governatore uscente. Si vota domenica 10 marzo.
D’Amico ha 64 anni. Figlio di contadini, nato nel teatino a Torricella Peligna, residente a Pescara. Si è laureato in Economia all’Università di Chieti e Pescara. Dal 2013 al 2018 è stato rettore dell’Università di Teramo. Dal 2014 è stato manager dei trasporti regionali, l’azienda Autolinee regionali pubbliche abruzzesi dal 2015 è stata accorpata nella Società Unica Abruzzese di trasporto. Si era già candidato alle regionali del 2019 come consigliere alla provincia di Teramo. Non venne eletto.
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D’Amico, un uomo di sinistra
“Sono un uomo di sinistra – ha dichiarato a Repubblica – e ho voluto presentarmi così perché sentivo il bisogno di sconfessare questo luogo comune cresciuto tanto negli ultimi anni, quest’idea secondo la quale destra e sinistra sono ormai la stessa cosa, o comunque concetti superati. La differenza c’è, eccome. È una questione di giustizia sociale, equità, solidarietà. La destra, e lo dico con rispetto, è un’altra cosa. La nostra destra, poi, è primatista in due specialità: sfasciare i conti pubblici e fare macelleria sociale”.
Il programma di D’Amico per l’Abruzzo
D’Amico nel suo programma insiste sull’importanza di avere una visione di futuro. Più che del turismo – la risorsa di solito associata all’Abruzzo – parla dei poli industriali della Regione ma anche della mancanza di infrastrutture come linee ferroviarie o della A14 da tempo in rifacimento e senza terza corsia. E quindi la sanità e il lavoro.
Passeranno tutti quanti, i leader dei partiti, in Abruzzo. Da Schlein a Conte a Renzi e a Calenda. Occasione più unica che rara considerando la litigiosità e la frammentarietà delle opposizioni. D’Amico è appoggiato da: Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi-Sinistra, Azione, Abruzzo Insieme, Riformisti e civici (Abruzzo Vivo, Partito Socialista, +Europa). L’Abruzzo è quello che negli Stati Uniti verrebbe definito “swing state”, negli ultimi anni ha cambiato spesso da destra a sinistra.