La parola fine sul voto sardo

Elezioni Sardegna, i risultati definitivi confermano Todde governatrice: il riconteggio evocato da Meloni più difficile

Politica - di Redazione - 4 Marzo 2024

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Alessandra Todde
Alessandra Todde

I sogni di ribaltone del centrodestra si possono definire ormai finiti, al netto di possibili ricorsi in tribunale. Si è concluso infatti questa mattina, intorno alle 12:20, lo scrutinio delle 19 sezioni che non avevano completato in tempo lo spoglio delle schede delle elezioni regionali in Sardegna, urne chiuse il 25 febbraio scorso.

A una settimana dall’inizio dello spoglio, che vedeva un distacco di circa 2600 voti tra Alessandra Todde e Paolo Truzzu, con venti sezioni ancora non scrutinate, la vittoria non era ancora del tutto confermata.

Una manciata di schede e la speranza del centrodestra, Giorgia Meloni in testa, di ribaltare l’esito del voto che ha portato invece alla vittoria del centrosinistra sull’isola, strappata alla destra e alla scelta della premier di candidare il suo fedelissimo Truzzu, sindaco di Cagliari e incappato in una batosta soprattutto nella sua città.

La proclamazione di Todde e l’ipotesi ricorso/riconteggio

A conti fatti però, i risultati non sono cambiati: come riferisce l’Ansa è Todde la nuova presidente della Regione, in attesa dell’ufficialità che verrà data dalla certificazione in sede di Corte d’Appello. Il margine di vittoria dell’ex viceministro dello Sviluppo Economico e vicepresidente del Movimento 5 Stelle si è ridotto a 1600 voti, mille in meno rispetto ai dati “semi definitivi”, quelli con le 19 sezioni ancora da scrutinare.

Già ieri la neo eletta governatrice aveva parlato di “una forchetta tra i 1.400 e i 1.600 voti in più“, dicendo di sentirsi tranquilla davanti a uno scarto “ben lontano dai 200 voti di cui sento vagheggiare”. La governatrice in pectore, a “Mezz’Ora in Più” su rai3, aveva inoltre sottolineato che “un riconteggio totale non è previsto dalla legge, ma si può fare solo su singole sezioni“.

Per ufficializzare la vittoria di Todde, che venerdì 8 marzo sarà in Abruzzo per tirare la volata al candidato del “campo larghissimo” Luciano D’Amico, bisognerà ora attendere la certificazione della Corte d’Appello. Secondo l’agenzia Agi ci vorranno almeno altre due settimane prime che elettorale centrale della Corte d’appello di Cagliari riesca a proclamare presidente e consiglieri regionali eletti. Da quella data scatteranno sessanta giorni entro i quali chiunque voglia potrà fare ricorso al Tar per un riconteggio delle schede o per eventuali irregolarità.

Tempi incredibilmente lunghi, eppure in linea con quelli di cinque anni fa quando a vincere fu il centrodestra con Christian Solinas: l’ufficializzazione dei risultati elettorali arrivò il 20 marzo, mentre le elezioni si erano tenute il 24 febbraio.

La strategia dell’incertezza di Meloni

Nel corso del fine settimana diversi esponenti del centrodestra avevano paventato tale ipotesi, parlando in certi casi di un distacco tra Truzzu e Todde inferiore ai 500 voti. La stessa presidente del Consiglio Giorgia Meloni, durante il viaggio in Canada, aveva detto di “aspettare il riconteggio” per capire come procedere e che “le cose sono andate meno peggio di come sembrava”.

Le possibilità di un ribaltone sono praticamente nulle, ma l’idea dalle parti di Fratelli d’Italia e alleati è quella di mantenere il più a lungo possibile incertezza sull’esito delle votazioni, così da smorzare l’entusiasmo nel campo avversario di Partito Democratico e Movimento 5 Stelle in vista del voto di domenica 10 marzo in Abruzzo, dove i sondaggi danno la coalizione di D’Amico in rimonta.

di: Redazione - 4 Marzo 2024

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