Verso il voto del 10 marzo
Elezioni Abruzzo, incubo sconfitta per Meloni che si precipita da Marsilio: D’Amico si affida all’”effetto Todde”
Politica - di Carmine Di Niro
Fuga da Toronto. Non è un remake di “1997: Fuga da New York”, iconico film con protagonista Kurt Russell, ma la strategia della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Dopo il faccia a faccia col primo ministro canadese Justin Trudeau, la premier è corsa all’aeroporto per tornare in patria: destinazione Abruzzo, dove domenica 10 marzo è atteso il voto locale per la Regione.
Le elezioni in Abruzzo: sfida Marsilio – D’Amico
La sfida è tra il centrodestra, che candida il governatore uscente Marco Marsilio, fedelissimo della premier, e il centrosinistra in versione “campo larghissimo”, dal Pd ai 5 Stelle, passando per Italia Viva e Azione, che tenta la riconquista della Regione con Luciano D’Amico, economista ed ex rettore dell’Università degli Studi di Teramo.
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L’impegno di Meloni e Salvini per le Regionali
La corsa di Meloni in Abruzzo, dove martedì 5 marzo è attesa a Pescara per il comizio unitario del centrodestra con Matteo Salvini e Antonio Tajani a sostegno di Marsilio, è dovuta all’ansia crescente che si avverte nel quartier generale di Fratelli d’Italia, a Roma come a Pescara.
L’onda lunga della dolorosa sconfitta in Sardegna, dove il suo uomo Paolo Truzzu è uscito con le ossa rotte dal voto, sconfitto dall’alleanza Pd-5 Stelle e da Alessandra Todde, rischia ripercussioni sulle elezioni abruzzesi. L’incubo arriva da alcuni sondaggi, ultimo quello realizzato da Winpoll: lo scarto tra Marsilio e D’Amico, che fino a un paio di mesi fa era particolarmente ampio, da doppia cifra, sarebbe ora di un paio di punti.
Comizio unitario ma non solo. Lo spasmodico interesse del centrodestra per la Regione è evidente anche dagli annunci dal sapore elettorale di Matteo Salvini e dell’esecutivo. Nei giorni scorsi da Palazzo Chigi erano stati rispolverati i fondi per il raddoppio della linea ferroviaria Roma-Pescara, progetto che lo stesso governo Meloni aveva fatto saltare nella rimodulazione del Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza gestito dal fedelissimo della premier Raffale Fitto.
Il “campo larghissimo” e la rimonta anche in Abruzzo
Sull’altro fronte la strategia appare piuttosto chiara. Il “campo larghissimo” punta sul modus operandi che aveva portato alla conquista della Sardegna: leader nazionali presenti, ma senza scavalcare il candidato governatore, Luciano D’Amico.
In questa ottica va letta dunque l’attivismo di Giuseppe Conte sul territorio, con diversi tour che il leader dei 5 Stelle ha già tenuto nella regione, da Teramo all’Aquila, fino alla Marsica, perché “si percepisce una rimonta forte”, ha detto l’ex premier intervistato da Abruzzoweb. Elly Schlein sarà invece nuovamente presente per un suo tour il 6 e 7 marzo: con lei ci sarà anche Pierluigi Bersani. Ma sul campo a battagliare per i voti degli abruzzesi non mancherà neanche Carlo Calenda, nonostante le parole al vetriolo tra il leader di Azione e Conte, che se a livello locale corrono assieme sono divisi su tutto o quasi nei grandi temi nazionali.
Per la chiusura della campagna elettorale, venerdì 8 marzo, volerà in Abruzzo invece Alessandra Todde, fresca vincitrice delle Regionali sarde: saranno assenti i leader nazionali, in una ripetizione di quanto accaduto proprio in Sardegna.