L'indagine
Sondaggi politici elettorali: i partiti verso il voto in Abruzzo e alle Europee, le conseguenze della Sardegna
Per il 47% degli italiani la vittoria di Todde in Sardegna non avrà ripercussioni sul governo Meloni, il 65% degli elettori attuali o potenziali di Pd e M5s favorevole a un’alleanza nazionale stabile. Domenica si vota in Abruzzo
News - di Redazione Web
Neanche il tempo di finire di contare i voti, di metabolizzare, analizzare la vittoria del cosiddetto “campo largo” in Sardegna, con l’elezione di Alessandra Todde, parlamentare del Movimento 5 Stelle, che è già tempo di nuovo di urne, questa volta in Abruzzo. A indagare il sentimento degli italiani in vista del prossimo appuntamento elettorale è il sondaggio Quorum/Youtrend per Sky Tg24. Per il 47% degli italiani la vittoria di Todde non avrà ripercussioni sul governo Meloni, il 38% è infatti convinto che l’esecutivo resterà in carica fino a fine legislatura, nel 2027. Per quanto riguarda i partiti: Fratelli d’Italia è saldo al vertice anche se in perdita mentre crescono sia il Pd che il Movimento Stelle. Scivola anche la Lega di Matteo Salvini.
L’alleanza Pd-M5s
Per quanto la maggioranza degli intervistati sostenga che il risultato in Sardegna non avrà ripercussioni sull’esecutivo, il 65% deli intervistati tra gli elettori attuali o potenziali di Pd e M5s si sono detti favorevoli a un’alleanza nazionale stabile tra le loro due forze politiche. Soltanto il 17% è contrario. Dato interessante sul punto: più sale il grado di istruzione dell’intervistato, più cresce lo scetticismo per l’alleanza. Alla domanda su quale tra i due partiti sia più credibile, il Pd raccoglie qualche consenso in più, spicca tuttavia un 42% di intervistati che non ha risposto.
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Verso le elezioni Europee
A giugno si vota alle elezioni Europee: è quello l’appuntamento su cui puntano i partiti. Un test e un banco di prova, con la soglia di sbarramento fissata al 4%. Alla domanda su quanto è probabile che l’intervistato voti per il Pd alle prossime elezioni Europee di giugno, la metà degli italiani dà percentuali molto basse. Chi è intenzionato a votare il Partito Democratico è convinto dalla “vicinanza” di idee, per la credibilità della formazione in Europa, per la leadership di Elly Schlein, per la presenza sul territorio e per la capacità di fare opposizione. Quasi il 60% è invece lontano dall’idea di votare il M5s alle Europee, e chi è persuaso lo fa soprattutto per la leadership dell’ex premier e “avvocato del popolo” Giuseppe Conte.
Orientamenti di voto sui partiti
Rispetto all’indagine sugli orientamenti di voto diffusa lo scorso 29 gennaio, il panorama resta piuttosto stabile anche se con alcuni smottamenti e accelerazioni degni di nota. Fdi è saldo primo partito al 27,1%, in perdita dell’1,3%. Il Pd sale dello 0,7% fino al 19,9%. La performance più notevole è quella del M5s che sale del 2,3% fino al 15,9%. Anche la Lega di Matteo Salvini – che in altri sondaggi è perfino minacciata da Forza Italia – perde lo 1,2% e scende l’8,1%, gli Azzurri sono al 6,6%. Alleanza Verdi Sinistra guadagna lo 0,3% fino al 4,6%. Azione è stabile al 3,7% e Italia Viva sale 3,5%. +Europa è al 3,4% e in crescita dello 0,8%, Per l’Italia è all’1,6%, Noi Moderati è al 0,7%. Gli indecisi e gli astenuti sono al 43,6%. Crescono ancora i giudizi negativi sull’operato del governo, al 57% e in crescita del 3%. Il giudizio è naturalmente ancora più negativo tra gli elettori potenziali del Pd (65%) e del Movimento 5 Stelle (62%).
Per quanto riguarda i leader politici, il più apprezzato resta quello del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, al 37%, anche se in calo di due punti percentuali. Segue la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni al 36%, in leggera crescita dell’1%. Poi Elly Schlein stabile al 27%, Antonio Tajani al 26%, Matteo Salvini al 21%, Carlo Calenda al 18%, Matteo Renzi al 12%. A guidare il listone, tuttavia, anche se all’esterno dei partiti, super partes, è il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che continua a riscuotere il consenso dell’ampia maggioranza degli italiani: al 62%.
Il voto in Abruzzo
Domenica prossima 10 marzo si vota in Abruzzo, dalle 7:00 alle 23:00 si voterà per scegliere il nuovo governatore. La sfida è tra il Presidente uscente Marco Marsilio, sostenuto dal centrodestra, e Luciano D’Amico, economista appoggiato dal centrosinistra. Non sarà possibile fare il voto disgiunto, si potranno scrivere due preferenze per i consiglieri purché alternati tra un uomo e una donna e legati alla lista prescelta.