Il caso dell'anarchica
Ilaria Salis, ministro di Orban si scatena contro l’Italia: “Sorprendono interferenze”
Szijjártó ieri ha incontrato a Roma il ministro degli Esteri Tajani: “Questa signora, presentata come una martire in Italia, è venuta in Ungheria con un piano chiaro per attaccare persone innocenti per le strade come parte di un’organizzazione di sinistra radicale. Spero sinceramente che riceva la meritata punizione in Ungheria”
Il governo di Orban attacca il nostro Paese sul caso di Ilaria Salis, la maestra italiana detenuta a Budapest da oltre un anno in attesa di giudizio. “È sorprendente che l’Italia cerchi di interferire in un caso giudiziario ungherese”, è l’accusa del ministro degli Esteri Péter Szijjártó, pubblicata sull’account X del portavoce del suo governo.
Szijjártó, che ieri ha incontrato a Roma il ministro degli Esteri Tajani, ha aggiunto: “Questa signora, presentata come una martire in Italia, è venuta in Ungheria con un piano chiaro per attaccare persone innocenti per le strade come parte di un’organizzazione di sinistra radicale. Spero sinceramente che riceva la meritata punizione in Ungheria”. Il ministro ungherese ha anche criticato i media italiani per la versione fornita della vicenda.
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“L’Italia, come viene fatto in molti casi per cittadini italiani detenuti all’estero, non ha alcuna ‘volontà di interferenza’, ha replicato Tajani al termine dell’incontro, “ma ha la chiara intenzione di far pressione per verificare che le condizioni di detenzione rispettino le normative europee che richiamano alla tutela dei diritti umani”.
Le parole di Szijjártó hanno suscitato accese proteste da parte dell’opposizione. “Gli amici italiani di Orban spieghino al ministro degli Esteri ungherese che nessuno considera la Salis ‘una martire’, ma che semplicemente pretendiamo un trattamento dignitoso, non degradante e in linea con i principi di diritto per una persona in custodia cautelare, che non si tratta come un animale in catene”, ha dichiarato il senatore del Pd Alfredo Bazoli.
Per il leader di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni “chiedere il rispetto dei diritti civili ed umani fondamentali della nostra civiltà giuridica non significa affatto interferenza. Se poi il governo Orban è allergico alle regole del vivere civile dell’Europa può sempre uscire dall’Unione in cui indegnamente siede”.
Il leader di +Europa Riccardo Magi attacca: “Il ministro degli Esteri ungherese spera ‘sinceramente’ che Ilaria Salis riceva la ‘meritata punizione in Ungheria’. E questa sarebbe l’indipendenza della magistratura nel Paese di Orban? Sono parole agghiaccianti, il governo Meloni dovrebbe intervenire immediatamente per far rispettare i diritti della nostra concittadina e offrire la sede dell’ambasciata per ospitare Ilaria durante i domiciliari”.
In serata arriva anche il commento di Roberto Salis, padre di Ilaria. “Dipende da cosa intende il ministro ungherese per martire, se intende una persona che è stata torturata per 35 giorni, certo, e’ una martire”. La famiglia della donna ha fatto anche sapere di aver trovato una soluzione in caso di arresti domiciliari a Budapest.