Rischio conflitto mondiale
Guerra in Ucraina, Macron “non esclude” soldati occidentali sul fronte contro la Russia: gelo dagli alleati
Esteri - di Carmine Di Niro
L’Europa è pronta a inviare truppe sul suolo ucraino per aiutare l’esercito di Kiev a respingere l’invasore russo? Lo scenario, che di fatto vorrebbe dire l’ingresso in guerra contro la Russia di Vladimir Putin, è stato apertamente evocato dal presidente francese Emmanuel Macron nel corso della Conferenza internazionale sull’Ucraina tenutasi a Parigi lunedì 26 febbraio.
Il summit, una sorta di contro-G7 che era stato ospitato a Kiev il 24 febbraio nel secondo anniversario dello scoppio del conflitto, ha visto l’inquilino dell’Eliseo non escludere la possibilità di inviare in futuro truppe occidentali al fronte contro la Russia.
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Le truppe europee in Ucraina contro Putin
Macron al termine dell’incontro con gli altri leader europei (assente la premier italiana Giorgia Meloni) ha detto che “non c’è stato alcun accordo per l’invio ufficiale di soldati sul campo, ma non possiamo escludere nulla”, e ha aggiunto che bisogna “rendersi conto che siamo sempre stati in ritardo di sei-otto mesi” nel sostegno che era necessario inviare all’Ucraina.
Primo capo di Stato o leader europeo ad avanzare la possibilità dell’impiego di truppe non ucraine sul fronte, le ripercussioni di tale scelta son ovvie: il coinvolgimento diretto delle forze armate nel conflitto equivale di fatto ad un ingresso in guerra contro Mosca. Da due anni a questa parte l’Europe e la Nato si “limitano” infatti all’invio di armi, sistemi di difesa e all’imposizione di sanzioni economiche contro il Cremlino.
Una proposta che non convince gli alleati
La proposta di Macron è coerente con la nuova linea che sta tenendo l’Eliseo sul conflitto in Ucraina e sulla Russia. Dopo esser stato anche accusato di essere il leader occidentale con l’atteggiamento più conciliante con Putin, da mesi Macron si sta presentando invece come il più forte sostenitore della causa ucraina, spingendosi lì dove nessuno si era indirizzato prima, ovvero alla proposta di un intervento militare diretto sul fronte di guerra.
Una discussione che al momento non fa breccia tra gli alleati, neanche tra quelli più coinvolti o ostili al regime di Putin. È il caso della Polonia di Andrzej Duda: il presidente polacco secondo quanto riferisce Rbc-Ucraina ha sottolineato che sulla proposta di Macron “non c’è stato assolutamente alcun accordo”.
Stessa linea anche dal governo svedese, col premier Ulf Kristersson che ha sottolineato come al momento non c’è neanche una “simile richiesta” da parte delle autorità ucraine e che l’impegno europeo e degli alleati occidentali di Kiev è “sull’inviare del materiale all’Ucraina in differenti modi”.
Gelo anche da Washington di fronte alla proposta francese. Un funzionario della Casa Bianca ha detto a Reuters, come riporta sul suo sito, che gli Stati Uniti non hanno intenzione di inviare truppe a combattere in Ucraina e che non ci sono nemmeno piani per inviare truppe della Nato a combattere in Ucraina. Da registrare infine anche il “no” della Nato tramite il segretario generale dell’Alleanza Jens Stoltenberg, che smentisce piani per l’invio di truppe in Ucraina. “Gli alleati della Nato stanno fornendo un sostegno senza precedenti all’Ucraina“, ha spiegato Stoltenberg all’Associated Press. “Lo abbiamo fatto dal 2014 e lo abbiamo intensificato dopo l’invasione su vasta scala. Ma non ci sono piani per truppe da combattimento della Nato sul terreno in Ucraina“.