Oggi il Consiglio
Trattori a Bruxelles: è guerriglia contro l’Unione Europea, blocchi e idranti nelle proteste per PAC e Green Deal
Oltre mille mezzi nella capitale belga: i manifestanti hanno provato a raggiungere le sedi dell'Unione. Lanci di fumogeni e petardi. Il Quartiere Europeo è l'obiettivo della protesta degli agricoltori
Ambiente - di Redazione Web
È guerriglia urbana a Bruxelles, di nuovo per le proteste dei “trattori“ ovvero degli agricoltori, che questa volta hanno cercato di forzare i blocchi della polizia nella zona dove hanno sede le Istituzioni Europee. Centinaia i trattori – alcuni media scrivono oltre mille – arrivati nella capitale belga per una protesta contro la PAC, la Politica Agricola Comune, e contro il Green Deal. I manifestanti hanno scaricato sull’asfalto del fieno e dato fuoco a una montagna di copertoni ammassati. Sul posto sono intervenuti gli agenti di polizia in assetto antisommossa con gli idranti per spegnere le fiamme.
Gli incidenti si sono verificati all’incrocio tra Avenue d’Auderghem e Rue Belliard. La protesta è stata convocata in concomitanza con il Consiglio Agricoltura che dovrà esaminare le proposte della Commissione europea per alleggerire gli oneri fiscali e burocratici a carico della categoria. Il pacchetto di misure prevede anche una moratoria delle sanzioni per chi non rispetta gli obblighi europei a causa dei disastri ambientali e lo stop per il 2024 della messa a riposo del 4% dei terreni. I trattori sono arrivati a Bruxelles nel corso della notte. Dopo i blocchi e gli scontri la protesta si è diretta verso Place de Luxemburg, davanti al Parlamento Europeo.
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Le proteste in tutta Europa
Le proteste degli agricoltori sono partite dalla Germania a gennaio e si sono diffuse in tutta Europa. Hanno conseguito quasi subito una prima vittoria: la Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen aveva ritirato la proposta di regolamento sui pesticidi. La proposta prevedeva il taglio del 50% entro il 2030 rispetto ai livelli del 2015-17, divieto su un grande numero di superfici, definite sensibili, promozione di pratiche ecocompatibili di controllo delle infestanti e target di riduzione anche a livello nazionale. Era stata presentata nell’estate del 2022. Von der Leyen aveva rinviato una nuova discussione della proposta alla prossima legislatura sui fitofarmaci.
In Italia la protesta era stata animata da diverse organizzazioni, la maggior parte assemblate tramite social e app di messaggeria. Avevano provato a portare la loro protesta sul palco del teatro Ariston durante il Festival di Sanremo. “Riscatto agricolo” aveva anche diffuso un documento con delle richieste: la revisione completa della politica agricola europea; il mantenimento della detassazione di Irpef e Imu; le agevolazioni per l’acquisto di carburante agricolo; il divieto di importare prodotti da quei paesi dove non sono in vigore regolamenti produttivi come quelli vigenti in Italia.
La manifestazione a Bruxelles
L’obiettivo dei manifestanti era quello di arrivare davanti alla sede del Consiglio, nel quartiere europeo. I trattori sono entrati nel centro storico, sono penetrati fino alla Grand Place. La manifestazione era stata organizzata da Fugea (la Federazione degli allevatori belgi), Fwa (la Federazione vallone dell’agricoltura) e da Fja, la Federazione dei giovani agricoltori. Al sit-in convocato di fronte al Parlamento europeo sarà presente anche una delegazione di Coldiretti mentre Confagricoltura terrà la sua assemblea oggi a Bruxelles.
I manifestanti hanno forzato i blocchi: prima alcuni a piedi, quindi altri con i trattori. Fumogeni e petardi contro le forze dell’ordine. Appiccati diversi roghi. Le forze dell’ordine hanno blindato la zona. Chiusi quattro tunnel e diverse strade, bloccate le stazioni metro di Schuman e Maelbeek. La polizia ha azionato gli idranti contro i manifestanti su rue d’Etterbeek.
La linea dell’Europa dall’inizio delle manifestazioni sembra quella di ascoltare il grido degli agricoltori. Obiettivi prioritari sembrano quelli di semplificare le regole e dimezzare i controlli. Da non sottovalutare l’appuntamento elettorale del prossimo giugno, quando si voterà alle europee. Nessuno vuole perdere voti in questa trattativa. Nonostante le concessioni le proteste e le richieste della categoria non si è ancora esaurita.