La clamorosa ammissione
Frontex ha segnalato oltre 2mila barche di profughi ai miliziani libici
Ecco l’email in cui il direttore di Frontex, Hans Leijtens, ammette di aver visto un “ufficiale libico che spara ai migranti” e “pestaggi a bordo”
Cronaca - di Angela Nocioni
Duemiladuecento imbarcazioni cariche di profughi consegnate nell’arco degli ultimi tre anni ai loro carcerieri. Da parte di Frontex, l’agenzia europea con l’incarico di pattugliare i confini europei dal cielo.
Alla Guardia costiera libica, che non è una guardia costiera fatta di marinai, ma di bande di miliziani e trafficanti in lotta tra loro, come ufficialmente denunciato in molte occasioni dal Tribunale penale internazionale, dalla Agenzia europea per l’asilo, dall’Organizzazione mondiale delle migrazioni e dall’Unhcr (Onu).
L’ammissione è clamorosa: gli aerei di Frontex hanno segnalato la posizioni esatte di 2200 barche e gommoni alla Guardia costiera libica nonostante quegli stessi aerei abbiano visto più volte quella stessa Guardia costiera frustare, picchiare e sparare ai profughi in mare. Lo dice la stessa Frontex.
Numerosi rapporti internazionali hanno dettagliato gli abusi praticati dalla guardia costiera libica contro i migranti durante l’intercettazione in mare e all’interno dei lager in cui vengono portati dopo essere stati riportati in Libia.
Più volte è stata notata una evidente collaborazione tra Frontex e la Guardia costiera libica perché troppo spesso subito dopo l’avvistamento di barche da parte di Frontex segue una intercettazione di quelle stesse barche da parte della guardia costiera.
Ma mai era stata resa nota la misura esatta di questa collaborazione che dà un’idea di quante e quali violazioni dei diritti dei profughi Frontex causa. Ecco, ora è la stesso direttore esecutivo di Frontex Hans Leijtens ad ammetterlo. E a dare i numeri: Frontex ha segnalato ai libici 2200 barche in 3 anni.
In ogni barca ci stanno 50, 80, a volte 200 persone. Provate a fare i conti. Dopo un’indagine della associazione per i diritti Lighthouse, la Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni della Ue (la Libe) ha inviato una lettera al direttore esecutivo di Frontex Hans Leijtens chiedendo dettagli della collaborazione dell’agenzia con le milizie nella Libia orientale e occidentale.
Lighthouse Reports e il giornale tedesco Der Spiegel hanno letto la risposta del direttore di Frontex alle domande della commissione Libe. L’email di risposta contiene anche l’elenco di tutte le segnalazioni di aggressioni armate (che nel report vengono chiamate “seri incidenti”) della Guardia costiera libica alle barche dei migranti alle quali Frontex ha assistito dal cielo.
Un esempio di “serio incidente”: un ufficiale libico spara a una barca di legno carica di profughi, tutto filmato da un drone di Frontex. Altri tre “seri incidenti”, uno di seguito all’altro: agenti della Guardia costiera libica pestano con bastoni e armi impugnate alla rovescia i migranti in mare, tutto registrato dagli aerei Frontex e tutto segnalato all’istante alla sede centrale a Varsavia.
Tutto beatamente ignorato. Perché segnalate le barche ai miliziani libici se voi stessi denunciate le violenze che quelli commettono, è stato chiesto a Frontex. Risposta di Frontex: “La decisione di condividere informazioni sulle navi in difficoltà con il centro di coordinamento dei soccorsi libico, insieme ad altri centri nazionali, è presa con il cuore pesante”.