La guerra in Medio Oriente
Tregua Israele-Hamas: accordo lontano sulla bozza di Parigi, le trattative tra la liberazione degli ostaggi e il cessate il fuoco
La bozza formulata da Qatar, Egitto, Israele e USA a Parigi. Gli scambi di prigionieri e il cessate il fuoco. Hamas non ha dato una risposta. Netanyahu: "No a intesa a ogni costo"
Esteri - di Redazione Web
Sembra sempre più lontano l’accordo per una tregua nella Striscia di Gaza. Secondo quanto riportano media mediorientali e internazionali Hamas non sarebbe intenzionata ad accettare la bozza d’intesa formulata a gennaio da rappresentati di Qatar, Egitto, Israele e Stati Uniti e presentata all’organizzazione palestinese radicale. Del rifiuto di Hamas dell’intesa mancano tuttavia conferme ufficiali. “L’accordo non è dietro l’angolo”, ha detto ad ABC News il consigliere per la sicurezza americana Jake Sullivan. “La palla ora è nelle mani di Hamas”.
La proposta prevedeva il rilascio degli ostaggi israeliani – prelevati negli attacchi nel Sud di Israele dello scorso 7 ottobre, quando vennero uccise 1.400 persone – in tre fasi con precedenza a donne, anziani, feriti e malati. Alla liberazione si accompagnavano pause graduali nei combattimenti e nella consegna di aiuti umanitari a Gaza – dove secondo Hamas sono morte oltre 27mila persone dall’inizio del conflitto. Secondo quanto riporta Jerusalem Post, che cita Al-Arabiya, Hamas avrebbe chiesto la liberazione di un maggior numero di detenuti palestinesi. Una proposta era attesa domenica sera, il canale israeliano Channel 12 ha fatto sapere citando una fonte palestinese che non sarebbe andata così e che Yahya Sinwar, la mente degli attacchi del 7 ottobre, avrebbe sollecitato garanzie sulla fine della guerra e sul ritiro dell’esercito israeliano. Tel Aviv ha respinto questi punti.
- Missili sullo Yemen: USA e Regno Unito attaccano i ribelli Houthi, alta tensione con l’Iran e sul Mar Rosso
- Cessate il fuoco di due mesi in cambio di ostaggi: Hamas ha rifiutato la proposta di Israele
- Ostaggi di Hamas, accordo per un nuovo rilascio con Israele: le trattative su liberazione e cessate il fuoco
Le condizioni per l’accordo
Rappresentanti di Hamas hanno fatto sapere tramite il canale televisivo Al-Aqsa che erano “ancora in corso approfondite valutazioni” sulla bozza di accordo. Le trattative per una nuova tregua si erano intensificate nelle ultime settimane di guerra. L’organizzazione chiede la fine delle operazioni nella Striscia e la liberazione di altri prigionieri palestinesi detenuti nelle carceri israeliane. Israele pretende dal canto suo la liberazione, dal canto suo, di tutti gli ostaggi nelle mani di Hamas. Secondo KAN News il governo del premier Benjamin Netanyahu avrebbe acconsentito alla liberazione di detenuti palestinesi anche di alto livello e il ritiro, almeno temporaneo, da alcune zone della Striscia.
Secondo lo stesso media israeliano la mancata riposta di domenica sera sarebbe legata anche a una diversità di vedute all’interno di Hamas tra il leader all’estero Ismail Haniyeh e quello a Gaza Yahya Sinwar. E inoltre l’organizzazione avrebbe richiesto la liberazione di un maggior numero di detenuti palestinesi, inclusi quelli della ‘Forza Nukheba’, responsabile principale dell’attacco del 7 ottobre. Ma sulla tregua non c’è negoziazione: “Continueremo la guerra fino a quando raggiungeremo tutti gli obiettivi: il ritorno di tutti gli ostaggi, l’eliminazione di Hamas, la certezza che la Striscia in futuro non sarà più una minaccia per lo stato israeliano”, ha detto Netanyahu.
L’unica tregua
La prima e unica tregua dall’esplosione del conflitto era stata raggiunta e portata avanti dal 24 al 30 novembre. Hamas aveva liberato 105 ostaggi, tra cui 81 israeliani. Israele aveva liberato 240 detenuti palestinesi e aveva permesso l’ingresso di maggiori quantità di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. Il lavoro diplomatico è ancora in corso. Il funzionario del governo del Qatar Azmi Bishara ha dichiarato all’agenzia di stampa al-Arabi che la mediazione degli Stati Uniti si starebbe concentrando sul “convincere Hamas che la ripresa della guerra dopo una tregua di alcuni mesi sarebbe molto difficile”. È intanto partito per un nuovo viaggio diplomatico il Segretario di Stato americano Antony Blinken atteso nelle prossime ore in Egitto. Al momento è un periodo complicato nel rapporto tra USA e Israele.