Data Scraping cos’è e cosa significa: il fisco vuole controllare i social per la lotta all’evasione
Il raschiamento di dati anche sui social: l'analisi delle foto scattate al ristorante e delle stories girate in vacanza per valutare la compatibilità tra stile di vita e redditi. Leo, Fratelli d'Italia: “L’evasione è un macigno come il terrorismo". Ma la maggioranza è spaccata
Politica - di Redazione Web
L’evasione fiscale in Italia ha raggiunto a oltre 932 miliardi di euro negli ultimi dieci anni. Una piaga sociale che il viceministro all’Economia Maurizio Leo, Fratelli d’Italia, ha paragonato al terrorismo. Gli scalpi degli evasori potrebbero essere rincorsi online, in una caccia sui social che setaccerà post e profili: si chiama “data scraping”, una tecnica avanzata per analizzare informazioni e dati online. Letteralmente: raschiamento dei dati. E può avvenire in maniera diversa, più o meno profonda, al limite de Le vite degli altri – un cortocircuito che la proposta arrivi dalla maggioranza di centrodestra.
Si parla di un ragionamento avviato con il Garante della Privacy, con l’Agenzia delle Entrate e con Sogei: l’ipotesi di dare all’amministrazione finanziaria anche l’arma delle informazioni sui social è allo studio nell’ambito del concordato preventivo biennale, il nuovo regime per le partite Iva. Leo ha dichiarato in commissione di vigilanza sull’analisi tributaria “l’assoluta disponibilità” del Garante della Privacy, “da parte loro c’è assoluta disponibilità, fermo restando la tutela dei dati personali”.
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Come funziona il data scraping
Il data scraping permette di estrarre informazioni online a partire dall’utilizzo di un software e di classificarle in base a caratteristiche richieste. Raccolta di dati che può partire tramite bot o spider in automazione. Si trattava di data scraping anche nel caso di Cambridge Analytica, forse il più noto in assoluto: quando nel 2018 si scoprì che la startup aveva raccolto dati su 87 milioni di persone per utilizzarli in propaganda politica. Aziende social come Meta e X hanno introdotto delle misure per contrastare la pratica. La legge europea sui dati personali (Gdpr) non vieta il data scraping a prescindere. Resta una tecnica controversa, a prescindere dal fine più o meno nobile o condivisibile.
Si potrebbe rispondere del proprio tenore di vita, e a strascico dei redditi dichiarati, a partire dalle fotografie scattate al ristorante, dalle stories girate in vacanza, dei post con macchinoni e altri lussi. Una proposta, una maniera di agire che sta già facendo discutere: ed è immediata la riflessione a proposito di quello che si posta sui social, se corrisponda sempre o meno alla vita reale, allo stile di vita di una persona. Una maniera per analizzare anche “gli elementi significativi del suo tenore di vita” che chiaramente tira in ballo i fondamentali del diritto alla privacy.
Le critiche nella stessa maggioranza di centrodestra
E infatti già nella stessa maggioranza sono scattati i campanelli d’allarme. L’ex senatore Armando Siri ha allertato contro “un’indiscriminata caccia alle streghe. “La lotta all’evasione si fa con la semplificazione”, afferma anche il presidente della commissione attività produttive della Camera Alberto Gusmeroli della Lega che ha ribadito l’obiettivo della flat tax e delle cedolari secche. Leo già in passato aveva ipotizzato l’uso dell’Intelligenza Artificiale a sostegno della caccia agli evasori.
Quasi mille miliardi di evasione nell’ultimo decennio secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore. “L’evasione è come un macigno, tipo il terrorismo, e quando abbiamo 80-100 miliardi di evasione tutti dobbiamo collaborare per fare un passo avanti”, ha dichiarato Leo. L’obiettivo è di usare questi elementi “a supporto dell’attività di indagine” e di “corroborare le proposte fatte” dall’amministrazione finanziaria. Il viceministro ha riconosciuto il dossier come “delicato”, visto che tocca il tema sensibile della riservatezza dei dati personali.