Protesta vietata
Milano, tensioni al corteo pro-Palestina: manifestanti provano a sfondare, cariche della Polizia
I fatti a piazzale Loreto, un manifestante sarebbe rimasto ferito. Inizialmente il corteo, composto da circa 1.200 persone, si era fermato per poi riprendere la sua marcia al grido "intifada!"
Cronaca - di Redazione Web
Sono alcune centinaia le persone in piazzale Loreto, tradizionale punto di partenza del corteo pro Palestina che si svolge ogni sabato, e che oggi è stato scelto dall’associazione Palestinesi in Italia come luogo dove tenere a breve la conferenza stampa per spiegare le motivazioni del rinvio a domani della manifestazione.
In piazzale Loreto, presidiato da diverse camionette di carabinieri e polizia, ci sono sia i giovani palestinesi, che ieri avevano annunciato che non avrebbero accettato il rinvio disposto dalle istituzioni vista la concomitanza con il giorno della Memoria, sia membri dell’associazione palestinesi di Italia che invece hanno accettato il rinvio. E sono arrivati in corteo anche esponenti di Cambiare rotta e Potere al popolo.
“Il divieto di oggi ha aggiunto un’ulteriore motivazione per essere in piazza, oggi non protestiamo solo contro il genocidio in atto ma contro la repressione delle lotte. per questo oggi è cruciale essere in Piazza” spiega Layla dei Giovani palestinesi. “Il giorno della memoria si svuota di significato, non ha senso se non si guarda al presente e al Futuro“, sottolinea ancora Layla, aggiungendo: “non possiamo cedere ricatti delle istituzioni perché cedere oggi a dare spazzo e divieti e non ce lo possiamo permettere“.
‘Intifada‘ e ‘corteo‘ sono alcuni degli slogan urlati dai manifestanti, almeno un migliaio, che nonostante i divieti si sono ritrovati oggi in piazzale Loreto a Milano in solidarietà con la Palestina. Mentre gli organizzatori hanno spiegato in una conferenza di aver deciso di ottemperare “con amarezza” alle decisioni delle istituzioni, i giovani palestinesi hanno deciso di scendere ugualmente in piazza. Camionette delle forze dell’ordine al momento bloccano l’accesso da piazzale Loreto a via Padova.
“Cessate il fuoco è il messaggio che speriamo arrivi a Meloni, Piantedosi e al sindaco. I nostri cortei sono regolari, questa decisione nasce dal nostro senso di responsabilità per garantire ordine pubblico“: così gli organizzatori delle manifestazioni pro Palestina avevano spiegato in un punto stampa perché hanno deciso di rinviare a domani il corteo previsto oggi.
Nel frattempo però, mentre le varie organizzazioni palestinesi spiegavano la loro decisione, sono arrivate diverse migliaia di persone che da piazzale Loreto si sono spostate su via Padova dove vorrebbero dar vita a un corteo al grido di ‘Palestina libera‘. Tra via Padova e via Bambaia l’accesso è però bloccato da 3 camionette di polizia e carabinieri che stanno interloquendo con gli organizzatori.
Durante i tafferugli tra le forze dell’ordine e i manifestanti pro Palestina in via Padova è stato ferito un manifestante che ha riportato un taglio sul sopracciglio. In questo momento il corteo tornando verso Piazzale Loreto per tentare di superare l’altro blocco di forze dell’ordine.
Tensioni tra manifestanti pro-Palestina e forze dell’ordine nei pressi di piazzale Loreto a Milano. Nonostante il rinvio a domani, su richiesta della Questura, della manifestazione che era in programma oggi, come ogni sabato, circa 1.200 esponenti dell’Associazione Palestinesi in Italia, ai quali si sono uniti molti italiani, si sono infatti radunati lo stesso nel pomeriggio nel consueto luogo di incontro e gli agenti sono intervenuti per evitare che fossero sfondati i blocchi.
L’occasione del presidio era una conferenza stampa indetta alle ore 15 per illustrare i motivi del rinvio del corteo. Le forze dell’ordine hanno quindi fatto confluire il gruppo contenendolo nel tratto iniziale di via Padova, tra piazzale Loreto e via Bambaia. Secondo la Questura i partecipanti, cresciuti progressivamente di numero, hanno però assunto posizione ed atteggiamento tale da voler animare un corteo. Per questo è stata necessaria l’azione di “contenimento” a protezione di piazzale Loreto.