L'impedimento dei salvataggi
Agguato del governo contro le Ong che salvano i naufraghi, poi conteremo i morti…
In questo modo si impedirà loro di effettuare almeno un salvataggio. E cento o duecento persone resteranno senza soccorso. Raggiungendo così lo scopo del decreto spazzanaufraghi
Editoriali - di Piero Sansonetti
La nave Humanity 1, di una ong tedesca, l’altro ieri ha salvato 126 naufraghi a 100 miglia dalla costa libica. Più o meno dove si trovava il gommone che andò a fondo la sera del 14 dicembre provocando la morte di 61 persone perché le autorità italiane non tennero conto degli allarmi di “Alarm Phone” e navi delle Ong non erano nei paraggi.
Se Humanity 1 non li avesse salvati probabilmente oggi dovremmo aggiungere il numero 126 ai numeri con tre zeri che servono a conteggiare i naufraghi morti in un anno. Questa volta le autorità italiane non hanno potuto fare niente per impedire questo salvataggio. Però immediatamente si sono impegnate per impedire il prossimo salvataggio.
Perché anziché offrire alla Humanity 1 un porto in Sicilia, e organizzare poi, se necessario, il trasferimento dei profughi con altre navi o coi pullman o con gli aerei, hanno ordinato alla Ong tedesca di portare i naufraghi a Ortona.
Cioè hanno ordinato di affrontare un viaggio di circa 800 miglia marine, col maltempo in arrivo e il mare che si ingrossa, che richiederà un centinaio di ore di navigazione. Ortona è sull’Adriatico, nelle Marche. I profughi soffriranno parecchio per questa nuova avventura tra le onde, e i soccorritori resteranno fuorigioco per parecchi giorni (almeno una decina) prima di poter tornare in zona salvataggio.
In questo modo si impedirà loro di effettuare almeno un salvataggio. E cento o duecento persone resteranno senza soccorso. Raggiungendo così lo scopo del decreto spazzanaufraghi. Vedete, noi ieri lo abbiamo scritto, ma qui vorrei ripeterlo: questo è fascismo, nel senso peggiore della parola (razzismo, xenofobia, cinismo, odio).
Questo è fascismo, non il braccio teso che ha scandalizzato mezza Italia e persino la Russia. Non è difficile capirlo. E non è neanche difficile capire che se la magistratura invece di correre appresso agli abusi di ufficio, che producono pochi danni, si occupasse degli abusi di autorità che – violando la legge – producono centinaia di morti, beh, forse saremmo un paese più civile.