La riflessione
Caso Pozzolo, i due pesi e le due misure della (mala) giustizia italiana
Un ex detenuto ha inviato una lettera alla redazione de l'Unità. Ci ha descritto il suo caso, denunciando: "Io, comune cittadino che ha scontato la sua pena, sto continuando a scontarla: non posso neanche prendere una patente. Invece, un deputato armato di una pistola che ha ferito una persona, può rifiutarsi di sottoporsi ad alcuni esami invocando la tutela costituzionale dell'immunità"
Giustizia - di Redazione Web
Il deputato piemontese di Fratelli d’Italia, dopo la notte di Capodanno avrebbe deciso alla fine di sottoporsi solo allo stub non consegnando però i suoi abiti ai carabinieri. Lo avrebbe fatto alle ore 7.25 del primo gennaio, circa sei ore dopo i fatti. È quanto si legge nel verbale dei carabinieri del nucleo investigativo di Biella. Il prelievo è stato effettuato sulla mano destra e sinistra, sul giubbotto, sul pile e sui jeans indossati dal deputato.
I campioni prelevati verranno inviati al Ris di Parma per gli esami. A quanto si apprende, anche la pistola sequestrata verrà inviata allo stesso Ris per le prove di sparo e il confronto con il bossolo repertato. Il deputato si sarebbe invece rifiutato di consegnare gli abiti indossati nella concitata notte di capodanno. Secondo quanto sostenuto dalla Procura biellese guidata da Teresa Angela Camelio, il politico FdI si è appellato all’immunità parlamentare. Immunità che però, sempre secondo la Procura, non doveva essere eccepita perché non era stato chiesto all’onorevole di sottoporsi a perquisizione personale o domiciliare.
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Il senso di riportare testuali parole di un articolo è la piramide di importanza e altrettanta disuguaglianza che in Italia parlamentari e cittadini occupano. Traducibile in: i cittadini accatastati nel seminterrato della piramide pagano le tasse, e non poche, vanno in pensione quando decidono loro, pagano da vivi e da morti le tasse che loro stabiliscono, che loro si ricordano, sensate o meno poco si può sindacare. Chi invece è collocato nella parte alta della piramide, è autorizzato ad usare la legge, la costituzione e il suo volere personale in modo insindacabile. La chiamano libera interpretazione.
Ecco. Mettiamola così in parole povere, con un esempio lampante. Io sconto una pena, lunga. Incensurato e primo reato. La sconto dal primo all’ultimo giorno, in modo encomiabile. Gli atti onorano quanto detto. Per migliorare la mia qualità di vita manifesto la volontà di prendere una patente C, su richiesta dell’azienda per cui lavoro che tra l’altro appoggia questa mia richiesta.
Mi viene risposto di no dalla Prefettura, perché dopo una pena espiata, dopo misure alternative portate alla fine nel migliore di modi, devo riabilitarmi, il che vuol dire attendere tre anni dalla fine della pena, presentare istanza di riabilitazione e sottopormi nuovamente al giudizio di una corte. Il deputato in questione, in una notte, fa quello che vuole con una pistola di sua proprietà.
Perché se anche fosse andato a posare le borse con il cibo in macchina e qualcuno avesse usato la sua pistola questo non giustifica ma aggrava la sua posizione, perché oggettivamente significa aver lasciato un’arma incustodita.
Ma si avvale dell’immunità parlamentare. Decide di non sottoporsi a dei test. Può decidere se consegnare o meno i suoi abiti alle forze dell’ordine. E niente. Breve storia triste di come inizia in termini di giustizia il 2024. Bisogna nascere dal lato giusto del mondo, o semplicemente se risiedi in Italia, è indispensabile essere collocati nella parte giusta della piramide.
di Giuseppe Maniscalco