La guerra a Gaza
Perché Anne Boyer ha lasciato il New York Times Magazine
Il bilancio dei raid israeliani nella Striscia sale a 13mila morti, di cui 5500 bambini
Esteri - di Umberto De Giovannangeli
Il capo dell’Organizzazione mondiale della sanità Tedros Adhanom Ghebreyesus ha affermato che «l’Oms è sconvolto dall’attacco all’ospedale indonesiano di Gaza che, secondo quanto riferito, ha provocato 12 morti, tra cui dei pazienti, e decine di feriti, compresi quelli critici e potenzialmente letali. Gli operatori sanitari e i civili non dovrebbero mai essere esposti a un simile orrore, soprattutto all’interno di un ospedale».
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“I bambini a Gaza stanno pagando il prezzo più alto della guerra” tra Israele e Hamas, mentre “hanno bisogno di sicurezza, pace e servizi”. Lo denuncia l’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) nella Giornata Internazionale dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, ribadendo quanto aveva denunciato il suo direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus: “a Gaza muore un bambino ogni dieci minuti”. L’Oms denuncia quindi la “mancanza di cibo e acqua, case, scuole e ospedali sotto bombardamento” nella Striscia di Gaza.
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«A Gaza la peggior uccisione di civili del mio mandato». Rispondendo a una domanda sul perché non denuncia come crimini di guerra gli attacchi di Israele alle scuole Unrwa, Guterres ha spiegato di non avere il mandato per classificare tali atti, ma è chiaro che migliaia di bambini sono stati uccisi in poche settimane e «stiamo assistendo a un’uccisione di civili che non ha eguali ed è senza precedenti in qualsiasi conflitto da quando sono Segretario Generale».
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Sono almeno 70 i morti nell’ospedale Nasser di Khan Yunis in seguito a un raid di Israele, ha denunciato Medici senza frontiere. Decine di pazienti, fra cui anche bambini e adolescenti, hanno dovuto essere soccorsi per “gravi ustioni”.
Sono state ricoverate 122 persone. “L’ospedale è saturo”, ha scritto Medici senza frontiere. Sabato il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha anticipato l’estensione delle operazioni delle forze militari anche al sud della Striscia di Gaza, dove all’inizio della guerra era stato chiesto alla popolazione di sfollare (solo ieri sono arrivate 20mila persone al sud, secondo i dati dell’Onu).
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Bilancio: 13 mila (di cui 5.500 bambini) morti da inizio bombardamenti
In totale, 13.000 persone sono state uccise dai bombardamenti israeliani dal 7 ottobre, tra cui più di 5.500 bambini, secondo il governo di Hamas. Tra le vittime, secondo il Comitato per la protezione dei giornalisti (CPJ), con sede a New York, ci sono anche 48 giornalisti e operatori dei media (43 palestinesi, quattro israeliani e un libanese).
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Anne Boyer, la poetessa e saggista premio Pulitzer responsabile della pubblicazione delle poesie per il New York Times Magazine, si è dimessa per protestare per come il suo giornale stia coprendo la “guerra di Israele sostenuta dagli Stati Uniti contro la gente di Gaza”. Boyer ha dato l’annuncio in una lettera aperta sul suo profilo Substack in cui spiega che “non se la sente più di scrivere di poesia in mezzo ai toni ‘ragionevoli’ di quanti vogliono acclimatarci a queste sofferenze irragionevoli”.
La editor non è la sola firma del New York Times a dimettersi per protesta contro la guerra a Gaza. Il 3 novembre, Jazmine Hughes, vincitrice quest’anno di un National Magazine Award, ha lasciato dopo aver firmato una lettera aperta in violazione, secondo il Times, delle politiche della redazione.
Ancor più clamorosamente, il 9 novembre la fotografa Nan Goldin ha cancellato un progetto di collaborazione con la Old Gray Lady “perchè il modo con cui il New York Times sta trattando al guerra a Gaza mostra complicità con Israele”.
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“L’indagine sui due attacchi israeliani a Gaza che hanno ucciso 46 civili, tra cui 20 bambini, deve essere indagata come crimini di guerra”. Lo scrive su X . Amnesty International. L’organizzazione in difesa dei diritti umani ha poi aggiunto che “il diritto internazionale umanitario vieta la presa di ostaggi, che è considerata un crimine di guerra” e ha “esortato Hamas e gli altri gruppi armati a trattare tutti coloro che sono tenuti prigionieri, compresi i soldati israeliani, in modo umano e in conformità con il diritto umanitario internazionale”.
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Il presidente americano Joe Biden ha ribadito di credere che un accordo per la liberazione degli ostaggi in mano a Hamas sia vicino. Il presidente ha parlato con i reporter in occasione della tradizionale «grazia» di due tacchini in vista del Thanksgiving.
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I leader dei paesi Brics terranno oggi una riunione di emergenza in videoconferenza per discutere della situazione in Medio Oriente, compresa la guerra nella Striscia di Gaza. Lo ha reso noto l’ufficio del presidente sudafricano Cyril Ramaphosa, precisando che è prevista la partecipazione del presidente russo Vladimir Putin.