Il professore e autore

Alessandro Amadori: chi è l’esperto del governo Meloni per la violenza di genere, “il diavolo è anche donna”

Il consulente del ministero dell'Istruzione coordinatore del ciclo di incontri nelle scuole contro la violenza sulle donne. "Dietro la punta dell’iceberg dei femminicidi, sembra esserci il grande corpo dell’iceberg, costituito dal bisogno di sottomissione maschile". Ha descritto un movimento femminista che vuole "un utopico governo mondiale delle donne", la ginarchia. Percepisce 80mila euro all'anno per l'incarico. Per il ministro Valditara a essere squallide sono le polemiche

News - di Antonio Lamorte

21 Novembre 2023 alle 13:10 - Ultimo agg. 21 Novembre 2023 alle 13:12

Condividi l'articolo

Presentazione del libro “È l’Itlia che vogliamo” con Alessandro Amadori, Matteo Salvini e Giuseppe Valditara (FOTO DA IMAGOECONOMICA)
Presentazione del libro “È l’Itlia che vogliamo” con Alessandro Amadori, Matteo Salvini e Giuseppe Valditara (FOTO DA IMAGOECONOMICA)

Corre il governo Meloni dopo il caso di Giulia Cecchettin: corre e organizza un ciclo di incontri, “Educare alle relazioni”, promosso dal ministero dell’Istruzione. Contro la violenza sulle donne. Perfetto, avanti. E il ministero chiama Alessandro Amadori, professore universitario, nel gruppo di lavoro che ha elaborato il progetto di educazione affettiva e sentimentale nelle scuole. “Esperto ad alta qualificazione” finito al centro di una bufera dopo un articolo del quotidiano Domani: poco tempo fa l’esperto ha scritto un libro, La guerra dei sessi, che propone una visione a dir poco grottesca della questione di genere. Uno dei capitoli è intitolato: “Il diavolo è anche donna”. I gruppi di opposizione del Partito Democratico, di Alleanza Verdi Sinistra, Movimento 5 Stelle e Italia Viva hanno sollecitato un’informativa urgente in aula al ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara.

L’articolo che ha scatenato il caso è stato scritto da Christian Raimo. Amadori è uno psicologo, direttore scientifico di Yoodata e partner dell’Istituto Piepoli, docente incaricato all’Università Cattolica e al Master Publitalia, autore di una trentina di pubblicazioni tra cui È l’Italia che vogliamo – Il manifesto della Lega per governare il Paese scritto a quattro mani con il ministro Valditara e introdotto da una prefazione del segretario del Carroccio Matteo Salvini. Ha scritto libri su Romano Prodi e su Silvio Berlusconi. Ha preso parte al think tank “Lettera 150”, è specializzato in Scienze Criminologiche e Penitenziare presso l’Università degli Studi di Milano. Per la sua consulenza al ministero dell’Istruzione percepisce 80mila euro all’anno. Il ministro lo ha messo a capo del piano di educazione sentimentale e affettiva voluto dalla premier Giorgia Meloni. Non si capisce a che titolo. Alla Cattolica Amadori insegna Comunicazione Politica, per Publitalia Statistica e Ricerche di Mercato, Psicologia e Sociologia dei Consumi presso la Fondazione Edoardo Garrone di Genova.

La guerra dei sessi

Spicca nella sua bibliografia il testo del 2020, La Guerra dei sessi – Piccolo saggio sulla cattiveria di genere, autopubblicato con BookSprint, scritto con la studentessa Cinzia Corvaglia. 160 pagine con citazioni che svariano dalla Bibbia a Soverato Web. “Dietro la punta dell’iceberg dei femminicidi, sembra esserci il grande corpo dell’iceberg, costituito dal bisogno di sottomissione maschile. È come se gli uomini facessero davvero fatica ad avere un rapporto equilibrato con il femminile: o sono carnefici, o sono vittime”. D’altronde il pamphlet afferma come “il principio maschile nella società sia in via di demolizione è ormai chiaro”. Sarebbero dunque i maschi, o meglio “il maschio”, a essere in pericolo mentre ogni quattro giorni in media in Italia si consuma un femminicidio e mentre la gente scende in piazza per fiaccolate e manifestazioni per sollecitare la politica a intervenire.

Cos’è la ginarchia

L’agile e avventato saggio si spinge anche oltre, a evocare una fantasmagorica “ginarchia”, ovvero una “psico-ideologia”, un movimento femminista radicale animato dall’invidia del pene. Una sorta di carbonerie, di movimento che cospira e complotta. Le donne che vi aderiscono “agiscono come delle amazzoni giustiziere che vendicano l’intero genere femminile attraverso una totale svalutazione del maschile e, a tendere, la sua riduzione in schiavitù. Con tanto di strumenti di contenimento sessuale e di castità forzata, uno dei cardini della rieducazione maschile nella prospettiva ginarchica, insieme al rovesciamento dei ruoli nel rapporto sessuale”. Altro che patriarcato.

Comunità che Amadori sostiene di aver conosciuto e incontrato, da cui “promana un bisogno profondo di sopraffazione e di umiliazione del maschile come categoria” e che “si basa sulla superiorità femminile sul maschio e del conseguente diritto delle donne a spodestarlo e a porlo sotto il controllo femminile. Il tutto nella prospettiva di arrivare a instaurare un utopico governo mondiale delle donne, appunto una sorta di ideologia socio-politica. Molto di nicchia, ma con un certo numero di seguaci anche in Italia: la nostra stima è di 30mila persone che, forse paradossalmente, sono in maggioranza uomini”. Si intravede un Racconto dell’ancella al contrario, la fase formativa di una distopia.

“Il diavolo è anche donna”

“Eravamo partiti dalla cattiveria maschile, indagando in particolare il femminicidio, e strada facendo ci siamo accorti che questo crimine, nella sua inaccettabile brutalità, è in qualche modo il contraltare di una sostanziale fragilità psichica maschile”, azzarda ancora il testo. “L’intensità con cui tanti maschi cercano, nelle pieghe della società post-moderna, la sottomissione al femminile, ci sembra davvero una conferma di questa tesi”. E quindi: “La convinzione che abbiamo maturato nella nostra ricerca è che anche le donne sanno essere cattive, persino estremamente cattive, per quanto in modi e forme differenti da quelli degli uomini”.

Passaggi a dir poco grotteschi, almeno al livello di quelli del generale Vannacci. Altro che vittimizzazione secondaria, altro che colpevolizzazione delle vittime. Ci si aspetterebbe una reazione dal governo, dal ministero, e invece. Per il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara le polemiche sono squallide. “Non c’è nessuna consulenza affidata a nessuno. C’è un progetto che è stato fatto, scritto dal Dipartimento del Ministero dell’Istruzione e del Merito, un progetto che è il frutto di un ascolto ampio, le tante associazioni ci hanno fatto pervenire molti suggerimenti, molte proposte di modifiche, l’Ordine degli psicologi ci ha fatto anche delle correzioni importanti. È un progetto questo che presento io e firmo io. Il resto sono polemiche che stanno a zero”.

Squallide dunque, sarebbero le polemiche, per il ministro. L’autore di un testo del genere organizza un percorso di riflessione e formazione che tratterà anche la violenza di genere. Al momento non si può considerare un inciampo del governo, è la sua linea politica e ideologica. Quella di un postulato come: “Il diavolo è anche donna”. Se tutto parte ed è riconducibile soltanto alla cattiveria, non si capisce perché sia stato scelto come coordinatore di un progetto così delicato. Domani, mercoledì 22 novembre, Amadori presenterà con il governo il ciclo di incontri che si terrà nelle scuole.

21 Novembre 2023

Condividi l'articolo