Ma l'imputazione è provvisoria
Filippo Turetta accusato di omicidio volontario e sequestro, cambia il reato per la morte di Giulia: rebus premeditazione
Di premeditazione per il momento non se ne parla, ma il cambio di imputazione per Filippo Turetta, il giovane accusato per la morte dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin, è stato già disposto.
Lo ha comunicato il procuratore capo di Venezia, Bruno Cherchi: il 22enne studente universitario, la cui fuga è terminata nella tarda serata di sabato 18 novembre lungo l’autostrada A9 in Germania all’altezza della cittadina di Bud Durremberg, dopo una settimana di ricerche, dovrà rispondere dell’accusa di omicidio volontario aggravato dal vincolo affettivo e sequestro di persona.
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Fino a sabato mattina, quando il corpo di Giulia è stato rinvenuto in un dirupo nei pressi del lago di Barcis, ai piedi delle Dolomite friulane, Turetta era indagato per tentato omicidio.
“Il ritrovamento del corpo della ragazza chiaramente necessita il cambiamento del capo di imputazione – ha spiegato – che quindi è stato cambiato. È omicidio volontario, allo stato, ma si tratta di una imputazione provvisoria perché dobbiamo fare tutti gli accertamenti tecnici sui luoghi, sui reperti, sulla macchina, dobbiamo sentire la versione dei fatti di Turetta, e solo a quel punto si potrà fare un’impostazione più completa”, ha aggiunto il procuratore di Venezia.
Come detto, da parte di Cherchi c’è stato un invito alla prudenza in merito all’eventuale aggravante della premeditazione, che dal punto di vista giudiziario porterebbe Turetta a rischiare anche l’ergastolo. “Dobbiamo ancora valutare i dati di fatto e questo potrà essere fatto solo dopo l’autopsia e gli accertamenti tecnici irripetibili. L’autopsia sarà fatta solo quando ci saranno le notifiche alle parti, quando anche Turetta avrà nominato un suo legale”, ha spiegato Cherchi.
L’estradizione in Italia di Turetta
Il 22enne Turetta ha intanto trascorso la sua prima notte in cella, nel carcere di Halle in Germania. Davanti ad un giudice tedesco ha risposto “sì” alla domanda se vuole essere consegnato in Italia. Ma sull’effettiva consegna alle autorità italiane i tempi non sono certi-
“Per portarlo in Italia – spiega il suo avvocato Emanuele Compagno – potrebbero servire una quindicina di giorni“. Ma i tempi, ha osservato il ministro della Giustizia Carlo Nordio, “in questi casi sono rapidi”.
In realtà al tribunale di Naumburg non è ancora arrivata la richiesta della procura generale relativa a Turetta. “Al momento non può essere comunicato il tempo necessario all’arrivo di una relativa richiesta della Procura generale e all’ulteriore procedura“, si limita a confermare una nota del tribunale.