La rubrica

L’Occidente e la sua decadenza aggressiva: il futuro non può esser lasciato nelle mani di generali e politici cinici

Lo slittamento dell’Occidente è il risultato della dilatazione estrema della sua volontà di potenza. La ricerca di multipolarismo, verso cui tendono i popoli, rende sempre più asfittico lo spazio dei dominatori planetari.

Editoriali - di Mario Capanna

19 Novembre 2023 alle 15:30

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L’Occidente e la sua decadenza aggressiva: il futuro non può esser lasciato nelle mani di generali e politici cinici

Il nichilismo è il senso della storia dell’Occidente.
(E. Severino)

Al bando i pregiudizi! Quando il confronto è intellettualmente onesto diviene il sale del progresso delle idee. A questo contribuisce l’ultimo libro di Franco Cardini La deriva dell’Occidente (Laterza, 2023). È notoriamente, Cardini, un intellettuale di destra, con un pregio: pensa in proprio.

Così, nella dedica sul volume, mi scrive sottilmente: “Come mi ha detto un collega, non si capisce se è un libro di sinistra scritto da uno di destra o un libro di destra scritto da uno di sinistra”… È , in ogni caso, un libro-verità, sulla formazione del concetto di Occidente e la sua egemonia nel mondo, fino alla crisi attuale.

L’argomentare di Cardini è rigoroso e severo, fin dall’inizio. Ritiene “un’autentica frode o un immenso abbaglio la pretesa che la civiltà occidentale sia stata la grande benefattrice dell’umanità” (p. 10). E l’Occidente, in quanto iniziale “espansione dell’Europa fuori di se stessa”, diviene, con gli Usa, “un deep empire guidato da una élite internazionale di gruppi imprenditoriali e finanziari” (p.100).

L’opulenza dell’Occidente è il risultato di un colonialismo feroce, che ha comportato “la sistematica spoliazione degli interi continenti africano e latinoamericano. Da qui, fra l’altro, l’esodo massiccio di migranti indigeni che fuggono da quelle immense aree depresse (…) e la rapina continua” (pp. 82-83).

Infondata e ridicola, dunque, “la convinzione che alla civiltà occidentale sia intrinseca un’ ‘obiettiva’ (!) superiorità morale che rende tout court universali i suoi valori” (p. 118).

Non può che consolarmi il fatto che, partendo da presupposti diversi, lo studioso arrivi a conclusioni analoghe a quelle che argomento da tempo nei miei scritti. Lo slittamento dell’Occidente è il risultato della dilatazione estrema della sua volontà di potenza. La ricerca di multipolarismo, verso cui tendono i popoli, rende sempre più asfittico lo spazio dei dominatori planetari.

Da qui il carattere aggressivo della loro decadenza e della loro deriva. Pericoloso, perché foriero di guerre (vedi il Medioriente, il conflitto Russia-Ucraina- Usa-Nato, gli attacchi alla Cina).

Bisogna incentivare tutte le controtendenze possibili. Buon segno che l’opinione pubblica mondiale si sia sollevata contro il macello disumano di Israele, protetto dagli Usa (al di là dei distinguo di Washington), realizzato contro i palestinesi di Gaza e della Cisgiordania. Il futuro umano non può essere lasciato nelle mani di generali e di politici cinici, quanto miserabili.

19 Novembre 2023

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