Le tensioni

Israele, l’ex premier Olmert accusa Netanyahu e il governo: “Per questi fanatici rischiamo una guerra regionale”

L'ex primo ministro sostiene che Israele dovrebbe ritirarsi da Gaza alla fine delle operazioni e lasciare le terre occupate in Cisgiordania. "Hanno tutti i diritti di avere la loro capitale a Gerusalemme est". Netanyahu non è mai stato così impopolare

Esteri - di Redazione Web

8 Novembre 2023 alle 11:27 - Ultimo agg. 8 Novembre 2023 alle 13:45

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FILE – Outgoing Prime Minister Ehud Olmert, right, sits with new Israeli Prime Minister Benjamin Netanyahu during a handover ceremony at the president’s residence in Jerusalem, Wednesday, April 1, 2009. An Israeli court ruled Monday that former Israeli prime minister Ehud Olmert defamed his successor, Benjamin Netanyahu, and ordered him to pay damages to the former leader and his family. (AP Photo/Menahem Kahana, Pool) Associated Press / LaPresse Only italy and Spain
FILE – Outgoing Prime Minister Ehud Olmert, right, sits with new Israeli Prime Minister Benjamin Netanyahu during a handover ceremony at the president’s residence in Jerusalem, Wednesday, April 1, 2009. An Israeli court ruled Monday that former Israeli prime minister Ehud Olmert defamed his successor, Benjamin Netanyahu, and ordered him to pay damages to the former leader and his family. (AP Photo/Menahem Kahana, Pool) Associated Press / LaPresse Only italy and Spain

L’ex premier israeliano Ehud Olmert ha rilasciato un’intervista a Il Corriere della Sera in cui ha criticato il governo dello Stato Ebraico e in particolare il primo ministro Benjamin Netanyahu. “Corriamo il pericolo gravissimo che Benjamin Netanyahu e i suoi alleati fanatici approfittino della crisi di Gaza per scacciare i palestinesi da tutti i territori occupati. Rischiamo la guerra regionale per questi messianici criminali”. Per Olmert quello che è successo lo scorso 7 ottobre è stato un punto di svolta, un fallimento politico per Israele colto di sorpresa dagli attacchi di Hamas. L’ex presidente ha illustrato la sua soluzione politica e ha lanciato un appello alla comunità internazionale.

Olmert è stato leader della destra nazionalista del partito Likud, sindaco di Gerusalemme dal 1993 al 2003, premier dal 2006 al 2009, a capo dell’operazione Piombo Fuso contro Hamas nella Striscia di Gaza nel 2009. Si dimise da primo ministro dopo una condanna per corruzione. Per Olmert Netanyahu e “ministri estremisti religiosi come Bezalel Smotrich e Itamar Ben-Gvir non considerano la guerra di Gaza come un modo per distruggere Hamas, bensì la usano come un corridoio per creare il caos, la fine dei tempi che per loro è parte di un disegno divino, approfittarne per buttare all’estero i palestinesi dei territori occupati e quindi annetterli finalmente allo Stato ebraico. Nei loro disegni anche gli arabi israeliani dovrebbero essere scacciati”.

La soluzione per Olmert

Per Olmert Israele dovrebbe annunciare il ritiro da Gaza alla fine della battaglia contro Hamas, l’arrivo nella Striscia di una forza di pace internazionale, il ritorno alle trattative per la creazione di uno Stato palestinese. L’ex premier ritiene che Israele dovrebbe lasciare le terre occupate in Cisgiordania. “Ci terremo circa il 4,4 per cento delle terre occupate nel 1967, specie quelle nella zona di Gerusalemme – ha detto all’inviato Lorenzo Cremonesi – e compenseremo i palestinesi con altre terre. Hanno tutti i diritti di avere la loro capitale a Gerusalemme est”.

Netanyahu dovrebbe puntare a isolare e distruggere Hamas e il Jihad Islamico. “L’Egitto, la Giordania e gli altri governi arabi che adesso condannano il nostro attacco su Gaza in realtà pregano segretamente che si distrugga Hamas una volta per tutte”. Netanyahu ha esultato ieri davanti ai soldati per il “successo straordinario”, a suo dire, delle operazioni in corso a Gaza che fanno parte della terza fase della reazione agli attacchi dello scorso 7 ottobre. Le operazioni continuano con gli attacchi dell’aviazione e con la penetrazione via terra, l’esercito ha dichiarato ieri che Gaza City è accerchiata. La Striscia è allo stremo. Secondo Hamas – dati non verificabili – le vittime dall’inizio delle operazioni israeliani sono oltre diecimila.

I sondaggi

Il primo ministro Netanyahu non è mai stato così impopolare. Sondaggi diffusi nei primi giorni di novembre riportano come la maggioranza degli israeliani approvi le operazioni ma soltanto il 7% si fidi di Netanyahu mentre il 74% degli israeliani si fidi invece dei capi militari entrati più volte in contrasto con il premier. Soltanto il 29% rivoterebbe il premier, il 48% sceglierebbe il leader dell’opposizione Benny Gantz entrato nel governo di unità nazionale all’inizio del conflitto. Netanyahu è stato molto criticato per non aver mostrato rammarico dopo gli attacchi del 7 novembre, in un tweet aveva accusato i comandanti dell’esercito e dell’intelligence di non averlo avvertito di possibili operazioni di Hamas.

8 Novembre 2023

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