Medio Oriente in fiamme
Hamas: qual è l’obiettivo del gruppo terrorista
Alcune dichiarazioni dei leader del gruppo terrorista: la rivendicazione dell'attacco scagliato lo scorso sette ottobre, le sue conseguenze e la chiamata alle armi di tutto il mondo arabo. Nel frattempo Usa e Qatar trattano con Israele e i suoi nemici per una tregua del conflitto che consenta la liberazione di alcuni ostaggi
Esteri - di Redazione Web
Era necessario “cambiare l’intera equazione e non solo avere uno scontro. Siamo riusciti a rimettere sul tavolo la questione palestinese, e ora nessuno nella regione è più tranquillo“: così Khalil al-Hayya, alto dirigente di Hamas, spiega in una intervista al New York Times da Doha lo scopo dell’attacco senza precedenti in Israele. “Spero che lo stato di guerra con Israele diventi permanente su tutti i confini e che il mondo arabo sia al nostro fianco“, gli ha fatto eco Taher El-Nounou, consigliere per i media di Hamas.
La guerra di Hamas
Hamas “costringerà Netanyahu a pagare un caro prezzo per la liberazione dei soldati“. Lo ha detto oggi a Beirut il rappresentante del gruppo terrorista in Libano, Usama Hamdan. Durante una conferenza stampa nella capitale libanese, Hamdan ha aggiunto: “la resistenza (a Gaza) infligge ogni giorno dure perdite tra le file dell’esercito nemico…si tratta di perdite doppie di quelle dichiarate da Israele“. Hamdan ha ribadito l’esigenza di “un cessate il fuoco immediato” e ha confermato che il movimento islamico sta trattando con Israele “tramite altri attori” per la liberazione degli ostaggi civili.
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Le trattative per gli ostaggi
Infatti, il Qatar sta negoziando proprio con Israele e Hamas, in coordinamento con gli Stati Uniti, il rilascio di 10-15 ostaggi in cambio di un cessate il fuoco a Gaza di uno o due giorni: lo riferiscono fonti a conoscenza del dossier citate dalla France Presse. Ieri Axios aveva riferito di una richiesta del presidente Usa Joe Biden al premier israeliano Benjamin Netanyahu di una tregua di qualche giorno per favorire la liberazione dei prigionieri.
Le accuse all’Onu
Intanto, Hamas ha accusato l’Unrwa, l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, di “complicità” con Israele nello “spostamento forzato” dei residenti di Gaza. Lo ha affermato Salama Maruf, capo dell’ufficio stampa di Hamas nella Striscia. “L’Unrwa e i suoi funzionari sono responsabili di questa catastrofe umanitaria, in particolare per quanto riguarda i residenti di Gaza City e del nord della Striscia che stanno eseguendo l’ordine militare israeliano di fuggire a sud“.