Antisemitismo
Esplode in Europa l’odio contro gli ebrei, danneggiate a Roma le Pietre d’inciampo. A Vienna incendiato il cimitero ebraico, svastiche disegnate sulle mura
Dopo i vergognosi fatti di Parigi, i nuovi casi accaduti in Italia e in Austria. Questo il bilancio che dimostra l'allarme. A partire dal 7 ottobre, in Francia ci sono stati 850 episodi di antisemitismo e 6mila segnalazioni di odio on line; in Gran Bretagna sono stati rilevati 89 incidenti antisemiti; 70 in Germania. Le denunce: "Abbiamo paura a far andare i nostri figli nelle sinagoghe e ad uscire con la kippah"
Esteri - di Redazione Web
“Nella notte è stato appiccato un incendio nella parte ebraica del cimitero centrale di Vienna. L’anticamera della sala cerimoniale è stata bruciata. Svastiche sono state disegnate con lo spray sui muri esterni. Nessuna persona è rimasta ferita. Stanno indagando i vigili del fuoco e la polizia“. Lo scrive su X Oskar Deutsch, presidente della Società Religiosa Israelita in Austria (Irg) e presidente della comunità ebraica di Vienna.
Il cancelliere austriaco Karl Nehammer “ha condannato fermamente l’attacco al cimitero ebraico di Vienna”. “L’antisemitismo non ha posto nella nostra società. Spero che i colpevoli vengano rapidamente identificati“, ha postato su X. Anche il presidente Alexander Van der Bellen si è detto “profondamente scioccato” per l’incendio al cimitero. “Il numero di episodi di antisemitismo in Austria è aumentato in modo significativo nelle ultime settimane. Tutto questo deve finire!“, ha scritto su X.
Antisemitismo in Europa
In Europa è ormai allarme antisemitismo, dopo che il conflitto in Medio Oriente ha riacceso manifestazioni di odio e intolleranza contro gli ebrei, nelle strade e online. Manifestazioni vergognosamente iniziate sin dal 7 ottobre, quando l’attacco di Hamas ai kibbutz e le comunità agricole al confine con Gaza ha causato la morte di 1.400 civili, il maggior numero di ebrei uccisi in un solo giorno dopo la Shoah. In Francia, dopo il 7 ottobre si sono registrati più di 850 episodi di antisemitismo e 6mila segnalazioni di odio on line.
In Gran Bretagna, nei primi quattro giorni dopo l’attacco di Hamas sono stati rilevati 89 incidenti antisemiti, quattro volte di più dello stesso periodo nel 2022. Nella sola Londra, fra il 7 e il 18 ottobre gli incidenti antisemiti sono stati 218, con un aumento del 13%, riferisce la polizia. In Germania, il Centro di ricerca e Informazione sull’antisemitismo (Rias) ha documentato 70 incidenti entro il 18 ottobre, il triplo rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Odio contro gli ebrei: i numeri
Fra questi un caso di estrema violenza, un tentativo di incendiare un centro ebraico e una sinagoga a Berlino e stella di David tracciate su 12 edifici, una pratica particolarmente agghiacciante si pensa al passato nazista della Germania. Il dato generale raccolto dalle autorità tedesche è ancora più allarmante, con una crescita del 240% degli episodi di antisemitismo. Mentre in Austria si arriva addirittura ad un più 300%. Riceviamo molte informazioni, molte chiamate ed email da ebrei che vivono in Europa, sia singoli che istituzioni, sinagoghe, scuole.
I dati, secondo Euronews, sono stati raccolti e pubblicati dal rabbino Menachem Margolis, presidente della European Jewish Association, parlando di una crescita di incidenti come non se ne vedevano da decenni. “Gli ebrei raccontano di ricevere molte più osservazioni, occhiatacce, sguardi di odio, minacce di morte e di aggressione fisica“, afferma il rabbino, spiegando che molte famiglie stanno prendendo misure extra di protezione delle case.
In Italia
Da tutta Europa arrivano intanto storie di ebrei che evitano di uscire in casa con la kippah, il copricapo religioso, o che scelgono di non mandare i figli nei centri culturali ebraici o le sinagoghe. Mentre nella città tedesca di Halle, teatro quattro anni fa di un attentato di estrema destra contro la sinagoga, la comunità ebraica locale ha cancellato una celebrazione che era prevista da tempo, malgrado la polizia avesse offerto una protezione rafforzata. A Roma la polizia sta effettuando verifiche in relazione all’imbrattamento, messo in atto ieri da ignoti, di alcune Pietre d’inciampo nel quartiere Trastevere, a Roma. In particolare sono state annerite le Pietre dedicate a Michele Ezio Spizzichino e Amedeo Spagnoletto e lanciata vernice nera sui nomi di Giacomo e Eugenio Spizzichino, arrestati e deportati nei campi di concentramento. Altre due pietre d’inciampo, dedicate ai deportati Eugenio e Giacomo Spizzichino, sono state oltraggiate in via Mameli 47 sempre nella capitale.
La Comunità Ebraica
“La pietra d’inciampo in memoria del mio bisnonno Aurelio Spagnoletto, deportato ad Auschwitz, è stata bruciata a Via Dandolo a Roma da chi non accetta che i suoi nipoti si rifiutino di fare la stessa fine. L’Europa non è un posto per ebrei“. Lo scrive in un post su X Jonathan Pacifici in merito alla pietra di inciampo dedicata al bisnonno vandalizzata ieri a Trastevere. “È successo già alcune volte negli ultimi decenni che le periodiche recrudescenze del conflitto medio-orientale che hanno coinvolto Israele abbiano scatenato reazioni antiebraiche“. Così, in un intervento sulla Stampa, il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni. “Ci si è quasi assuefatti a questi fenomeni di recrudescenza che li si considera normali“, aggiunge. Dopo il massacro del 7 ottobre “l’orrore, lo sdegno, la pietà, la solidarietà sono scattati prontamente.
Poi c’è stato il ridimensionamento, la relativizzazione, il ‘sì però’ e la giustificazione: ‘Sono esasperati’. Poi, in rapida successione, mentre Israele reagiva, sono arrivati i predicatori di morale, i ‘proporzionalisti’, i grandi suggeritori di soluzioni politiche e i giudici severi. Una certa sinistra tutta schierata propal – scrive ancora – ha dimenticato che a essere colpiti sono stati dei kibbutz, che erano la punta di diamante per tutte le sinistre del mondo. Ora invece i loro preferiti sono i fanatici integralisti religiosi“.
“Ma l’ondata non si è fermata né si fermerà a questo. Si allarga a tutti gli ebrei, a loro come persone e a loro come cultura – prosegue – Un passante che viene malmenato, una casa che viene segnata, persino pietre di inciampo deturpate. Alla base di questi meccanismi perversi e distorti c’è qualcosa di molto più antico e profondo. In un pensiero diffuso che è inconscio per molti e invece consapevole in molti altri, l’ebreo che vive, con la sua diversità, ha una colpa esistenziale da scontare. È quella di voler vivere, a maggior ragione in colpa se si governa da solo e non vuole essere sottomesso ai suoi storici persecutori e osa persino difendersi. Se l’ebreo fa il suo dovere istituzionale, che è quello di farsi ammazzare, arriva per un po’ la compassione. Altrimenti rimane colpevole“.