Diario di guerra

Dramma Gaza, finita la farina si attendono altri 400mila sfollati verso sud

Le bombe ormai esplodono notte e giorno, vicino, a meno di un chilometro intorno a noi. Tutti qui hanno figli, genitori, fratelli e amici morti sotto i bombardamenti di questi giorni.

Esteri - di Giuditta Brattini

27 Ottobre 2023 alle 12:00

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Dramma Gaza, finita la farina si attendono altri 400mila sfollati verso sud

Qui fuori dal centro sfollati di Rafah c’è una folla sempre più grande di persone che vuole entrare, ma non c’entriamo tutti, il piazzale è già strapieno con 35mila famiglie scappate dalle bombe. Quelli fuori restano fuori e non so davvero cosa succederà. L’agenzia dell’Onu per i rifugiati palestinesi, l’Unwra ha detto già che le scuole riempite di sfollati in questi giorni sono da abbandonare quindi a breve si troveranno con 400mila persone che devono andare verso sud. Non immagino come faranno.

Nel campo danno dei sacchi di farina, ma la scorta è finita. La situazione sanitaria peggiora di ora in ora. Attorno a me nel parcheggio dove dormo ci sono 9 persone con febbre alta e dissenteria. Ieri durante la distribuzione dei sacchi qui nel campo ci sono stati momenti di tensione con famiglie che chiedevano altra farina perché solo quella c’è. I responsabili dell’Unrwa hanno risolto distribuendo un altro sacco e spiegando che si trattava degli ultimi. Non hanno più come sfamarli. E si tratta di decine di migliaia di persone concentrate qui.

Le tensioni anche qua dentro crescono. Le bombe ormai esplodono notte e giorno, vicino, a meno di un chilometro intorno a noi. Tutti qui hanno figli, genitori, fratelli e amici morti sotto i bombardamenti di questi giorni. Nawra è di Gaza city. Viveva lì in casa con il marito e i suoi sei figli – tra cui la più piccola di 6 anni e Majd di 27 anni – la moglie di uno dei figli e il loro un bambino di un anno. Dopo il primo bombardamento israeliano dell’8 ottobre hanno abbandonato di corsa la casa con qualche busta con poche cose. Sono riuscita a parlarle al telefono. Mi ha detto: siamo andati via e so che quando torneremo non ci sarà forse, l’avranno bombardata.

Sono andati nel sud a casa dei vecchi genitori di Nawra. Solo il marito di Nawra esce due volte a settimana per comprare qualcosa da mangiare. Majd a Gaza city è autista di ambulanze e lavora anche come primo soccorso. L’altro giorno ha risposto a un annuncio di lavoro, un’agenzia che affitta macchine alle persone per scappare. Stava andando a Gaza in macchina e un missile l’ha centrato. Majd non c’è più. Nawra dice che non vuole più vivere. Tra tutto quel che mi ha detto Nawra al telefono mi ha impressionato questa frase: “L’unica consolazione è che qualsiasi cosa succeda ora siamo tutti insieme”.

27 Ottobre 2023

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