Mattarella le firmerà?

Sanità a pagamento per i migranti, è una legge razziale come quella del 1938

Gli stranieri potranno provvedere per proprio conto, se vogliono: o pagando una assicurazione privata, che costa circa 1000 euro all’anno, oppure iscrivendosi privatamente alla sanità pubblica pagando però 2000 euro all’anno. Oppure potranno scegliere di crepare.

Editoriali - di Piero Sansonetti

18 Ottobre 2023 alle 12:30

Condividi l'articolo

Sanità a pagamento per i migranti, è una legge razziale come quella del 1938

Era l’11 novembre del 1938. Il Corriere della Sera uscì con questo titolo a nove colonne in prima pagina: “Le leggi per la difesa della razza approvate dal consiglio dei ministri”. Il direttore del Corriere era Aldo Borelli, giornalista moderato sotto la cui ala crebbero grandi firme del giornalismo italiano (Buzzati, Montanelli, Barzini…) che però, come i suoi seguaci, nutriva un forte sentimento antisemita.

Le leggi razziali del ‘38, quelle che segnarono profondamente il regime e l’ideologia fascista e furono da molti – non da tutti – considerate la gran vergogna dell’Italia, prevedevano una serie di limitazioni dei diritti della popolazione di origine ebraica, e definivano dettagliatamente i criteri coi quali distinguere un ebreo da un ariano. Tra le disposizioni c’era quella che colpì di più la popolazione ebraica: la cacciata dalla scuola pubblica dei bambini ebrei.

La disposizione entrò in vigore un certo giorno e quel giorno a molti bambini e ragazzi ebrei toccò di vedersi cacciati dalla classe perché ebrei. Gentili professori e bidelli li informarono, davanti ai loro compagni e amici, che loro erano esseri inferiori e dunque non disponevano di tutti i diritti dei quali invece disponevano gli esseri umani. Prendessero i libri dal banco e andassero a casa. L’altra sera il governo Meloni ha varato le nuove leggi razziali. Sono simili a quelle del ‘38. Non dividono l’umanità tra ariani ed ebrei ma tra italiani residenti in Italia e stranieri residenti in Italia.

Gli stranieri residenti in Italia vengono catalogati come esseri leggermente inferiori e dunque privati di alcuni diritti. Soprattutto del diritto fondamentale, quello alla sanità. Gli stranieri residenti in Italia non avranno il diritto di essere curati, così come i ragazzini ebrei non avevano diritto all’istruzione. Non c’è bisogno di dire che istruzione e sanità sono i due diritti fondamentali riconosciuti dagli stati moderni. Gli stranieri potranno provvedere per proprio conto, se vogliono: o pagando una assicurazione privata, che costa circa 1000 euro all’anno, oppure iscrivendosi privatamente alla sanità pubblica pagando però 2000 euro all’anno. Oppure potranno scegliere di crepare.

All’epoca delle leggi razziali nessun giornale italiano scese in campo per combatterle. Anche stavolta non mi sembra che ci sia gran mobilitazione della stampa, sebbene oggi i rischi nell’andare contro il governo siano assai minori che a quell’epoca. Questo giornale non cesserà di denunciare questa infamia. Lo faremo tutti i giorni finché la disposizione che sancisce l’appartheid non sarà ritirata. Immaginiamo che ciò avverrà abbastanza presto, perché siamo certi che il presidente Mattarella che – a differenza di alcuni membri del governo – viene da una solida tradizione democratica ed è un convinto sostenitori dei principi della civiltà occidentale, si rifiuterà di firmare la nuova, infame, legge razziale.

18 Ottobre 2023

Condividi l'articolo