L'intesa

Accordo Netanyahu-Gantz, governo d’unità nazionale in Israele: “Durerà fino alla fine della guerra”

Formato il "gabinetto di guerra", condizione posta dal leader centrista di "Blu e Bianco". Fuori dall'esecutivo i centristi dello Yesh Atid di Yair Lapid, che avevano chiesto l'esclusione dei partiti di estrema destra e ultraortodossi

Esteri - di Redazione Web - 11 Ottobre 2023

CONDIVIDI

Accordo Netanyahu-Gantz, governo d’unità nazionale in Israele: “Durerà fino alla fine della guerra”

Come annunciato, e mentre le ostilità continuano e si intensificano tra bombardamenti su Gaza e missili nel sud di Israele, lo Stato ebraico ha un nuovo governo. Il primo ministro Benjamin Netanyahu e il centrista Benny Gantz, leader dell’opposizione, hanno raggiunto un accordo per un governo di unità nazionale che dovrà durare fino alla fine della guerra. Un rimpasto annunciato, a cinque giorni dagli attacchi improvvisi e senza precedenti di Hamas che hanno catapultato Israele in una nuova guerra per la quale al momento non si intravede soluzione. Dell’esecutivo, di fatto un allargamento dell’governo di estrema destra scaturito dalle elezioni parlamentari dello scorso novembre, non farà parte l’altro partito centrista Yesh Atid di Yair Lapid.

Gantz era il leader di “Blu e Bianco”, uno dei principali partiti di opposizione. È stato in passato ministro della Difesa e capo dell’esercito israeliano. L’accordo ha previsto la creazione di un “gabinetto di guerra” che sarà composto dal primo ministro, da Gantz, dal ministro della Difesa Yoav Gallant, dall’ex capo di stato maggiore dell’esercito Gadi Eizencot e dal ministro degli Affari Strategici Ron Dermer. La creazione del gabinetto era una delle condizioni imposte da Gantz per la formazione del nuovo governo.

“Bianco e Blu” porterà all’interno dell’esecutivo cinque ministri “senza portafoglio”. Al momento, riporta il Times of Israel, non sono in corso trattative per un ingresso nel governo anche di Lapid. Il leader di Yesh Atid aveva chiesto come condizione l’esclusione dei partiti di estrema destra e ultraortodossi che avevano fatto definire l’ultimo esecutivo guidato da Netanyahu come il governo più a destra nella storia di Israele. Soltanto alla fine della guerra sarà discussa in parlamento la contestata riforma della Giustizia voluta fortemente da Netanyahu che prevedeva l’abolizione della Corte Suprema e che aveva scatenato numerose e partecipate proteste di piazza.

Le ostilità intano continuano. “Potreste avere visto filmati in TV o sui social media e potreste vedere un edificio in piedi e poi lampeggiare e poi crollare e dire a voi stessi, beh, assomiglia molto a un edificio civile”, ha affermato il portavoce dell’IDF, Jonathan Conricus, secondo quanto si legge sul sito della Cnn.”Quello che voglio dirvi è che no, quello non è un edificio civile. È un obiettivo militare legittimo. E perché? Poiché Hamas utilizza tutto, localizza tutti i suoi uffici, quartier generali, le sue attività di ricerca e sviluppo e tutte le altre sue risorse militari. Se sono in superficie, sono localizzati in edifici civili”. Lo stesso Netanyahu questo pomeriggio ha postato sui suoi canali social la fotografia di una stanza con un lettino insanguinato, tracce di proiettili e schizzi di sangue sui muri, tracce di distruzione tutto intorno.

 

11 Ottobre 2023

Condividi l'articolo