I due cortei a Roma

Manifestazione di Roma, cosa chiedono i 100mila scesi in piazza contro il governo

“Non siamo l’opposizione - grida Landini - siamo l’Italia, e vogliamo una cosa molto semplice: che si applichi la Costituzione”. L’intervento di don Ciotti, gli appalusi alla Schlein

Editoriali - di Graziella Balestrieri

8 Ottobre 2023 alle 11:30 - Ultimo agg. 9 Ottobre 2023 alle 10:57

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Manifestazione di Roma, cosa chiedono i 100mila scesi in piazza contro il governo

“Contateci, siamo in 100 mila “ dice Maurizio Landini, segretario della Cgil. Ma non c’è bisogno nemmeno di contare, perché oggi il cielo di Roma è occhio e testimone delle migliaia di persone che da tutta Italia hanno riempito le strade con cori, bandiere, strette di mano e incoraggiamenti, chiedendo a più voci che questo paese non subisca l’onta degli estremismi, che restituisca la dignità ai propri lavoratori e cittadini. Che questo paese sia porto di accoglienza e non porto di scarico umano. Che questo paese non chiuda le porte alla speranza di chi fugge dalla paura, ma che rimanga aperto alla speranza di chi vuole avere un’altra possibilità.

Le migliaia di persone che ieri hanno riempito piazza San Giovanni a Roma, chiedono che questo paese abbia a cuore la salute dei propri cittadini e dei propri lavoratori e non che lo Stato si presenti alla fine ai funerali. Migliaia di persone che chiedono che le donne vengano ascoltate e tutelate da uno stato che le ha abbandonate come madri, come lavoratrici e come cittadine che in moltissimi casi diventano protagoniste di tragedie. Le persone che ieri erano a migliaia in piazza provenivano dalle zone alluvionate che ancora aspettano di essere ascoltate e risarcite. A migliaia ieri per essere ascoltati da un governo, che pare non avere nessuna intenzione di fermarsi.

Però ieri a Roma si vedevano le persone come fiumi, che si mantengono negli argini, che rispettano, che attraversano la strada e tengono il passo insieme, uniti, come non accadeva da tanto tempo, tanto da poter essere considerata come una delle più grandi manifestazioni degli ultimi dieci anni. Oggi Roma è tumulto di bandiere e sole, è città che accoglie e stringe a sé un Paese intero, l’Italia, quell’Italia che ha perso di vista la sua compagna più importante, quella a cui restare fedeli sempre, quella carta, quella Costituzione, che viene dal sangue, dalla lotta e dal sudore, da chi ha perso la propria vita per darci la libertà e che invece oggi sembra non essere più riconosciuta, rispettata e che viene anche calpestata.

Così dal palco, attraverso le parole di Don Ciotti, la Costituzione si riprende l’importanza che non sappiamo quasi più ricordare: “i principi della Costituzione sono stati traditi. C’è stata una prostituzione morale sul corpo sacro della Costituzione. Ci sono momenti in cui tacere diventa una colpa e parlare diventa un dovere, un imperativo etico. Sono qui con voi per proteggere la Costituzione, come cittadino come italiano, come sacerdote. Bisogna affermare i diritti al lavoro vero, alla scuola, alla salute. Abbiamo tradito la Costituzione e questa è una responsabilità che viene da lontano. Servono scelte politiche democratiche giuste, diversamente dobbiamo essere una spina propositiva per chi non fa le cose giuste “.

È la via maestra indicata da questa grande manifestazione organizzata dalla CGIL, insieme all’Arci e a più di cento associazioni, che porta dritti dritti alla strada principale, alla strada della Carta Costituzionale. Questo chiede la CGIL, questo chiede il segretario Maurizio Landini quando prende la parola sul palco : “fatico a trovare le parole perché l’emozione è enorme nel vedere questa piazza gigantesca” , e intanto la folla lo accoglie e acclama al grido di “ Marelli non si tocca, sciopero generale “. Prosegue il segretario della CGIL a chi dice che questa è la piazza dell’opposizione dico: no, questa è la piazza che vuole unire il Paese, che lo vuole cambiare e diciamocela tutta, è la piazza di chi paga le tasse . E la manifestazione di oggi è qui per ricordare quali sono per noi i temi più importanti, ovvero salario, pensioni e difesa del diritto “.

Landini cerca un confronto e non uno scontro, pur ribadendo le diversità dall’attuale governo. Ma i problemi degli italiani sono i problemi di tutti: di chi ha perso il lavoro, di chi non ha una casa, di chi si è visto togliere il reddito di cittadinanza con un sms, come se fosse un prodotto di mercato scaduto, di chi vorrebbe studiare ma non ce la fa a pagare l’affitto, di chi prende le manganellate e di chi le dà, di chi è costretto a stare seduto per otto ore su un bus per mancanza di treni e aerei, mentre c’è chi spreca il fiato e pensa alla costruzione di un pone. Landini cerca di ribadire che l’Italia non è solo un paese quasi al collasso economico ma è un paese che avendo perso di vista la propria situazione lo è anche dal punto di vista morale e sociale.

E ancora incalza: “ mentre calano i salari e le pensioni non sono mai tanto aumentati i profitti nel nostro Paese. Il governo anziché agire con il fisco e la tassazione continua a tassare il lavoro dipendente e i pensionati e non combatte una evasione fiscale che tocca i 110 miliardi” . E poi Landini ribadisce la necessaria introduzione del salario minimo e che è inaccettabile che ci siano dei tagli alla spesa sanitaria. Roma ha visto finalmente le strade riempirsi di persone che vogliono essere ascoltate da un governo che nemmeno sa che esistono, perché lontano dalla loro realtà, quella quotidiana. Dice Landini che è la manifestazione di tutti, ed è vero, ma è anche vero che quando arriva la segretaria del Pd Elly Schlein, la gente finalmente riconosce la sua leader.

La Schlein è acclamata, amata e da più parti, quando le si avvicinano per stringerle la mano, in tanti le urlano “ non sei sola. Rimanete uniti. Noi siamo con te” . Anche la Schlein parla di speranza, parla di unità “ è una straordinaria partecipazione. Questa è un’Italia che lotta ed il partito democratico c’è . Grazie a tutti quelli che hanno organizzato questa giornata di speranza “. “ Noi non ci fermeremo “ -conclude Landini – “Noi non ci fermeremo e andremo avanti fino a quando non otterremo risultati “. Migliaia di persone ieri a Roma, per ribadire ancora una volta che è il momento di riprendersi i propri diritti e che le persone, quando camminano insieme, hanno il potere di cambiare le cose, seguendo la via maestra che porta alla Costituzione.

8 Ottobre 2023

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