La manifestazione a Roma

Manifestazione contro il governo, migliaia in piazza: “Eccoci, ritorniamo alla Costituzione”

Cgil, Arci e decine di associazioni manifestano contro il governo. Due cortei alle 14: uno da piazza della Repubblica e uno da Piramide. Chiedono soprattutto una cosa: il ritorno alla Costituzione

Editoriali - di Walter Massa

7 Ottobre 2023 alle 13:10 - Ultimo agg. 8 Ottobre 2023 alle 11:43

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Manifestazione contro il governo, migliaia in piazza: “Eccoci, ritorniamo alla Costituzione”

Dignità, speranza e impegno si materializzano oggi per le strade di Roma, in una delle più grandi mobilitazioni sociali degli ultimi decenni. È un fatto, il primo e più importante. Di fronte ad un Paese allo sbando, di fronte ad una compagine di governo goffa, ripiegata su se stessa, capace solo di invitare cittadine e cittadini al linciaggio di questo o di quell’altro capro espiatorio – pur di non dare spazio all’incapacità e alle furbizie di palazzo – noi scendiamo in piazza, in tanti, insieme, uniti e diversi per dire che è necessario invertire la rotta e che siamo già al lavoro per costruire un altro Paese, un’altra Europa.

Siamo tutte e tutti sempre più poveri e in crisi e quello che ritroviamo in questo ottobre caldo, è una Paese fortemente preoccupato per il proprio futuro. A cominciare dal pianeta caldo per il clima malato che continuiamo ad avvelenare. C’è la consapevolezza oramai diffusa che non si sta meglio di qualche tempo fa, si è appurato che i treni continuano ad arrivare in ritardo e pare sconfitta definitivamente l’idea che un certo moderatismo, la ricerca di un centro possibilmente immobile, sia l’unico modo per ribaltare lo status quo, riconquistando benessere diffuso.

Certo, c’è anche la convinzione comune che non tutto è accaduto nell’ultimo anno e questa crisi di sistema ha radici lontane e colpe ben precise, ma non vi è più alcun dubbio sul fatto che l’attuale maggioranza di governo abbia scelto di imboccare la via autoritaria nel declino. Siamo il paese più vecchio d’Europa, siamo nel pieno di una crisi demografica epocale ma continuiamo a respingere indiscriminatamente e con inaudita crudeltà chi vorrebbe solo avere una speranza per il futuro, aiutando il nostro Paese e, con altrettanto cinismo, spingiamo i nostri ragazzi e le nostre ragazze lontani dalla loro terra e dai loro affetti.

La spirale mortale in cui siamo, alimentata da anni di propaganda, violenza, crudeltà e irresponsabilità sta provocando un corto circuito asfissiante che drammaticamente sta rendendo il Paese immobile e incapace di reagire. Ed è per questo che non vi è indicatore economico e sociale che non abbia già sancito la crisi con dati inequivocabili sul calo del Pil, calo della produzione industriale e dell’occupazione. In tutto ciò non vi è categoria sociale che non abbia subito l’attacco o la strafottenza di questa maggioranza di governo.

C’è una matrice culturale evidente alla base: un sovranismo negazionista puntellato a tratti da un autoritarismo nostalgico, pericolosissimo. E dall’altra parte, appunto, un moderatismo ammantato da riformismo, incapace nei fatti di produrre riforme vere e utili che negli anni ha perso la connessione con il mondo reale. Motivi che stanno alla base del nostro definitivo isolamento culturale in Europa, come nel mondo.

Per queste ragioni una parte importante del Paese vero, quello sindacale, quello associativo e quello delle comunità territoriali che oggi sfilerà per le strade della nostra Capitale ha scelto di ritrovarsi, farsi forza e uscire dal torpore. Ha deciso di abbandonare silenzio, solitudine e quel senso di frustrazione che per troppo tempo ci ha accompagnato. Ecco dunque la presa di coscienza collettiva, unitaria, trasversale e ampia che si assume l’onere di dare una rappresentanza al Paese non più rappresentato.

È una dichiarazione d’impegno che non trova nella giornata di oggi un punto di arrivo ma, al contrario, un punto di partenza. Ci sentirete e ci vedrete anche dopo questa straordinaria giornata di festa e d’impegno. Grazie a chi oggi ci sarà e grazie alle tante e ai tanti che hanno lavorato per questa storica giornata.

*Presidente nazionale Arci

7 Ottobre 2023

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