Il decreto illegale
Decreti spazza-profughi illegali: i giudici dicono alt alle manette ai migranti
Sapete come si chiama lo Stato dove il potere di incarcerare spetta alla polizia? si chiama così: Stato di polizia.
Editoriali - di Piero Sansonetti
Il governo è furioso. I giornali di destra impazziti. Dicono che la decisione del Tribunale di Catania di scarcerare – cioè liberare dal Cpr, campo di concentramento per richiedenti asilo – e di restituire la libertà ad un migrante messo in gabbia sulla base dei nuovi decreti “spazzaprofughi” è una invasione di campo della magistratura. In sostanza il Viminale sostiene che la decisione di arrestare o no una persona spetti ai politici e non alla magistratura. Almeno nel caso che gli arrestati siano plebaglia.
Ma vedi un po’ se tocca proprio a noi – cioè all’unico giornale totalmente garantista che ci sia in circolazione – difendere i magistrati! Però alle volte le cose sono troppo evidenti per chiudere gli occhi. I magistrati invadono il campo quando vorrebbero fare loro le leggi, quando si riuniscono per boicottare una riforma, o quando arrestano senza prove in base a puri teoremi. Ma in quei casi – quando dovrebbe – la politica raramente reagisce. Si acquatta impaurita.
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Non ha difeso neppure Salvini, che certo aveva compiuto scelte sciagurate bloccando la discesa dei naufraghi nei porti, ma lo aveva fatto usando i suoi poteri. Gli hanno detto che è sequestro di persona. Eh no! Ma ora le parti sono invertite. Non sono i giudici che vogliono fare politica: sono i governanti, i politici, che si arrogano il diritto di arrestare la gente emanando decreti fantasiosi e attribuendo al Questore il potere di fare retate e arresti non individuali ma di gruppo. Sapete come si chiama lo Stato dove il potere di incarcerare spetta alla polizia? Si chiama così: Stato di polizia.
Cosa è successo a Catania? Che tre migranti sbattuti in gabbia senza che avessero commesso nessun reato sono stati liberati dal tribunale che, invece di rilasciare autorizzazioni a nastro, come fosse una routine, ha detto – rispettando la legge – che bisogna valutare caso per caso. E poi, avendo stabilito che – come è evidente a qualunque persona di buonsenso dotata di terza media – gli ultimi decreti del governo confliggono con il diritto europeo e con la Costituzione (citando l’articolo 10) – e dunque , sulla base di una recente sentenza della Consulta e un’antica sentenza della Cassazione, sono inapplicabili, ha stabilito di non convalidare gli arresti dei rifugiati. A voi sembra una invasione di campo? Cioè se un giudice si rifiuta di arrestare una persona è un farabutto? Pensava così Pinochet.
Ho letto su Libero l’articolo di un giornalista che ci spiegava che se non si fa in questo modo, quelli poi – i migranti – delinquono. Perché recentemente pare che un immigrato abbia ucciso una donna e dunque, se li lasci liberi tutti, poi qualcuno che uccide una donna c’è sempre. Vero. Succede anche con gli italiani. Sulla base degli ultimi delitti sarebbe il caso di costruire dei Cpr ad hoc per i milanesi, i romani, quelli di Asti e di Cerignola. Troppo rischioso lasciarli a piede libero. Poi non parliamo di Anzio o del Quarticciolo che sarebbe meglio raderli col napalm.
A favore dei giudici di Catania si è pronunciata ieri l’ Asgi (Associazione di studi giuridici sull’immigrazione) uno dei centri più autorevoli su questi temi, che non solo ha dato pienamente ragione al tribunale di Catania ma – seppur con un giro di parole – ha definito “fascista” il comportamento del governo (allora non è solo una fissazione dei vecchi comunisti…). Scrive l’Asgi in un suo comunicato: “L’attuale governo, in un solo anno, è intervenuto con nove atti normativi sul diritto all’immigrazione e all’asilo, trasponendo all’interno dell’Ordinamento giuridico la confusione politica, l’incapacità amministrativa di affrontare il fenomeno migratorio, e pulsioni autoritarie degne delle più buie epoche storiche”.
Capite bene che quell’accenno alle più buie epoche storiche è difficile che si riferisca a qualche cosa diversa dal ventennio. Ora che succede? L’intera politica immaginata da Meloni e Piantedosi va a gambe all’aria. Il governo si trova di fronte a un problema che non aveva mai preso in considerazione: la necessità di rispettare, almeno a grandi linee, lo Stato di diritto. Forse sul piano degli atti concreti non cambia molto, perché i decreti servivano in realtà più a fare propaganda che altro. Questo però non toglie che dopo l’uppercut preso da Scholz nei giorni scorsi, questa decisione del Tribunale è una bella sventola. Qui non c’è nessuna interferenza straniera. Non c’è complotto.
Non c’è proprio niente di politico. E neppure c’è la ferocia “vangelista” del Vaticano o di politici che considerano la solidarietà e i diritti dell’uomo i punti forti di una strategia umanitaria. Non valgono più le grida contro la solidarietà come male dei mali, lanciate nei giorni scorsi. Ora si va a sbattere il muso contro la legge. O rispetti il diritto o diventi illegale. Il decreto è illegale, anche il governo, se non si cheta un po’, finisce nel campo della illegalità!
P.S. ma chi me l’avrebbe mai detto, a me, che un giorno mi sarei trovato i giudici dalla parte dei garantisti che si oppongono al partito delle manette!