Le ultime volontà

Gianni Vattimo e il fidanzato Simone Caminada, il giallo dei tre testamenti: “Sono l’erede universale”

Cronaca - di Redazione

21 Settembre 2023 alle 10:33

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Gianni Vattimo e il fidanzato Simone Caminada, il giallo dei tre testamenti: “Sono l’erede universale”

Un giallo e tre testamenti. Dopo la scomparsa di Gianni Vattimo, filosofo torinese del “pensiero debole” scomparso martedì 19 settembre, si sta già aprendo una contesa sulle sue ultime volontà, che sarebbero racchiuse in ben tre testamenti.

Così sostiene Simone Caminada, compagno del filosofo e da tempo finito al centro della cronaca per il suo rapporto col filosofo: Vattimo aveva iniziato infatti una battaglia legale per unirsi civilmente a Caminada, bloccata in attesa di una sentenza definitiva dopo che il compagno era stato condannato lo scorso febbraio in primo grado per circonvenzione di incapace.

Vattimo e Caminada si erano conosciuti nel 2010 quando il filosofo era europarlamentare. Aveva assunto quel ragazzo brasiliano prima come autista e poi come assistente. L’inchiesta era partita nel 2018 dopo un esposto di alcuni amici del professore, tra cui la sua geriatra. Secondo la giudice Federica Fallone Caminada si sarebbe approfittato delle condizioni di Vattimo, una vittima inconsapevole, per ereditare il suo patrimonio: il 38enne, condannato in primo grado a due anni di reclusione per circonvenzione di incapace, ha continuato a vivere al fianco di Vattimo fino all’ultimo giorno.

Torniamo però alla questione dei testamenti. Secondo il Corriere della Sera il primo vedrebbe tra i beneficiari gli amici del suo cenacolo, tra cui Martine Tedeschi, la moglie da cui all’epoca non aveva ancora divorziato. In base a questo testo il compagno Simone Caminada avrebbe ereditato il 50% della casa in via Po e le opere d’arte. Quindi una seconda carta, che risale al settembre 2018: qui Caminada è nominato erede universale, entrambi sono in ogni caso agli atti del processo che ha visto il compagno del filosofo venire condannato. I due testamenti, aggiunge il Corriere, non sono pubblicabili: in sostanza non hanno alcun valore.

Ma secondo Caminada, Vattimo ne avrebbe realizzato un terzo. “Lo ha scritto dopo aver testimoniato. Ha visto il marcio nei suoi ex amici”, sostiene il giovane. Il documento quindi sarebbe successivo al febbraio 2022. “Gianni mi ha affidato le sue ultime volontà, ne parlavamo spesso”, aggiunge Simone al quotidiano. Per poi ricordare gli ultimi mesi del professore: “Quest’estate era in montagna, stava bene. Poi siamo tornati a Torino e si è lasciato andare. Si è sentito minacciato dalla Procura per la nomina dell’amministratore. Ha sempre detto che si riteneva perseguitato e a un tratto ha deciso di non lottare più: non mangiava né beveva. Lo imboccavo come i bambini, ma niente”.

Restano fuori dai tre testamenti le opere del filosofo: dispense, appunti, lezioni (ma non i libri) sono infatti archiviate all’Università Pompeu Fabra di Barcellona, “blindate”, da un accordo ventennale stipulato nel 2016. Archivio che “resterà lì, per ora – spiega Caminada – A meno che non emerga che le cose non siano state fatte come avrebbe voluto Gianni”.

di: Redazione - 21 Settembre 2023

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