Il caso
Salvini: “Leggerò il libro del generale Vannacci, ha diritto di esprimere i propri pensieri”
Il ministro e segretario della Lega: "Mi rifiuto di pensare che in Italia esista un Grande fratello che ti dice: questo lo puoi leggere e questo non lo puoi leggere. La condanna al rogo a mo' di Giordano Bruno nell'Italia moderna e solidale del 2023 non mi sembra assolutamente ragionevole". Un sindacato dei Carabinieri esprime solidarietà al generale
News - di Redazione Web
Il ministro delle Infrastrutture e vice primo ministro, oltre che segretario della Lega, Matteo Salvini interviene sul caso del libro del generale Roberto Vannacci, Il mondo al contrario. Lo leggerà, ha detto il leader del Carroccio in una diretta sui social. “È stato additato come un pericolo, io me lo comprerò perché prima di giudicare è giusto leggere ed è giusto capire. Ha diritto di esprimere i propri pensieri”. Attorno al libro dai contenuti omofobi, razzisti e sessisti è esploso un vero e proprio caso dopo un articolo di Repubblica. Si può probabilmente parlare del caso editoriale dell’anno in Italia.
“Cari omosessuali, normali non lo siete, fatevene una ragione!”, si legge in uno dei passaggi del libro autoprodotto e ora in vetta alle classifiche Amazon. Un altro passaggio si chiede che “se non è nella natura dell’uomo essere cannibale, perché dovrebbe esserlo per il diritto alla genitorialità? Le coppie arcobaleno non sono normali. La normalità è l’eterosessualità. Se a voi tutto sembra normale, invece, è colpa delle trame della lobby gay internazionale” che avrebbe vietato “termini che fino a pochi anni fa erano nei nostri dizionari: pederasta, invertito, frocio, ricchione, buliccio, femminiello, bardassa, caghineri, cupio, buggerone, checca, omofilo, uranista, culattone che sono ormai termini da tribunale”. Si legge nel testo anche di legittima difesa e di diritto all’odio e al disprezzo. Vannacci nelle prime pagine prendeva le distanze “da qualsiasi tipo di atti illeciti” potessero derivare dalla lettura del testo.
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“Il generale Vannacci è stato additato come un pericolo. Leggerò il libro di questo generale che ha fatto missioni in Somalia, in Iraq, in Afghanistan, che ha salvato vite, che ha difeso la patria, il Paese, la bandiera, i nostri ragazzi, che fece delle denunce sull’uranio impoverito che tanto male ha fatto a tanti militari. Mi rifiuto di pensare che in Italia esista un Grande fratello che ti dice: questo lo puoi leggere e questo non lo puoi leggere”, ha detto Salvini. “Il generale va giudicato per quello che fa in servizio, poi se scrive qualcosa che non ha niente a che fare con i segreti di Stato o il suo lavoro, ma esprime i suoi pensieri poi penso che abbia tutto il dovere e il diritto di farlo. Mi cercherò qualche ora per leggere quello che molti, a cominciare da alcuni giornalisti di sinistra, hanno commentato e aver condannato senza averlo letto tutto. Si legge, poi potrò essere d’accordo, in disaccordo, parzialmente d’accordo però la condanna al rogo a mo’ di Giordano Bruno nell’Italia moderna e solidale del 2023 non mi sembra assolutamente ragionevole”.
L’Esercito ha preso le distanze dalle parole del generale, il ministro della Difesa Guido Crosetto ha parlato di “farneticazioni personali” e precisato che il generale non è stato destituito ma avvicendato nell’incarico di capo dell’Istituto Geografico Militare. È stato avviato un esame disciplinare. Il ministro della Difesa è stato accusato sui social di aver compiaciuto “i circoletti del politically correct” e del pensiero unico, di essersi accreditato presso le “élite mondialiste” e di leggere “i giornali di sinistra”. Il Nuovo Sindacato Carabinieri intanto ha espresso “un particolare e sentito ringraziamento al generale Roberto Vannacci il quale, grazie al suo libro, che ha creato così tanto scalpore e divisione nella società civile e militare, ha fatto conoscere al mondo intero che anche per i militari è garantito il diritto costituzionale della libertà di pensiero di cui all’articolo 21 ribadito dall’articolo 1472 del Codice ordinamento militare”.