La guerra del grano
Partito un cargo con il grano ucraino, la nuova strategia di Kiev per aggirare il blocco russo: nella notte droni kamikaze esplosi su Odessa
La partenza nonostante i bombardamenti di Mosca. Intanto Kiev con il supporto degli alleati occidentali ha trovato nuove rotte per esportare il grano, oltre i corridoi umanitari già previsti per il transito del cereale
Esteri - di Redazione Web
La nave portacontainer Joseph Schulte, battente bandiera di Hong Kong, ha lasciato oggi il porto di Odessa diventando il primo cargo civile a utilizzare il nuovo “corridoio umanitario” annunciato nei giorni scorsi da Kiev, con l’obiettivo di facilitare le rotte marittime dopo che Mosca è uscita dall’accordo sul grano. Lo scrive su Facebook il ministro delle Infrastrutture ucraino, Oleksandr Kubrakov. “La nave portacontainer Joseph Schulte ha lasciato il porto di Odessa e si sta muovendo lungo il corridoio temporaneo stabilito per le navi civili da/per i porti marittimi ucraini del Mar Nero“, ha affermato.
Come l’Ucraina esporta il grano aggirando il blocco russo
Come l’Ucraina esporta il grano aggirando il blocco russo. Innanzitutto, come scritto sopra, Kiev sta utilizzando dei corridoi umanitari creati ad hoc. In secondo luogo, è forte la necessità degli alleati e dei paesi africani di fare in modo che il cereale arrivi a destinazione. In questo senso la ‘guerra del grano‘ scatenata da Vladimir Putin potrebbe fallire nonostante il blocco imposto dal Cremlino. Il precedente accordo sul grano fu stipulato grazie alla mediazione diplomatica del Presidente turco Recep Tayyip Erdogan. La partenza della Schulte è avvenuta nonostante alcuni bombardamenti russi su infrastrutture strategiche ad Odessa.
I bombardamenti
Le forze russe hanno lanciato la notte scorsa un attacco con droni kamikaze nella regione di Odessa, nel sud dell’Ucraina. Il raid ha danneggiato “magazzini e granai“: lo ha reso noto il capo dell’amministrazione militare di Odessa, Oleg Kiper, come riporta Unian. “L’obiettivo principale era l’infrastruttura portuale e cerealicola nel sud della regione. Magazzini e granai sono stati danneggiati a seguito di colpi nemici su uno dei porti del Danubio – a detto Kiper -. Gli incendi risultanti sono stati rapidamente domati dai dipendenti del Servizio di emergenza statale“. I droni provenivano da Primorsko-Akhtarsk, nel sud della Russia.
La strategia occidentale
Gli Stati Uniti sono in trattative con la Turchia, l’Ucraina e la Romania per accrescere la portata delle rotte di esportazione del grano ucraino, dopo la chiusura del corridoio del grano, decisa dalla Russia nel mese scorso. Lo ha scritto ieri il quotidiano Usa “Wall Street Journal“, citando anonimi funzionari statunitensi, secondo i quali il piano sostenuto da Washington prevede l’aumento della capacita’ di esportazione dell’Ucraina, fino a quattro milioni di tonnellate di cereali al mese, attraverso il fiume Danubio entro ottobre.
Asse Ankara-Washington-Bucarest
Gran parte del grano – riferisce il quotidiano – sarebbe inviato lungo il fiume e attraverso il Mar Nero ai vicini porti della Romania e da li’ spedito verso altre destinazioni. Probabilmente è proprio per impedire all’Ucraina di stabilire questo canale di esportazione alternativo che le forze russe hanno colpito la notte scorsa i porti fluviali di Izmail e Reni. Le infrastrutture portuali delle due città ucraine, situate lungo il basso corso del Danubio, sono state colpite almeno quaranta volte da droni suicidi “Gheran“. Sempre nella notte sarebbero stati colpiti obiettivi militari a Mykolaiv, città portuale sul Mar Nero e capoluogo dell’omonima regione