Il dramma nel silenzio

Lasciata morire da sola in sciopero della fame e della sete, il carcere è solo infamia

Ma le autorità? Lo sapevano? E se lo sapevano perché non hanno informato il garante dei detenuti e i giornali e le Tv? Perché non si è aperto un caso?

Editoriali - di Piero Sansonetti

12 Agosto 2023 alle 11:50 - Ultimo agg. 12 Agosto 2023 alle 15:39

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Lasciata morire da sola in sciopero della fame e della sete, il carcere è solo infamia

Si chiamava Susan John. Interessa a qualcuno il suo nome? Figuratevi: non solo era detenuta ma era anche nigeriana. Diciamo pure: negra. E vi pare che possa interessare a qualcuno sapere come si chiamasse una detenuta negra? È morta ieri mattina alle 3. Di fame e di sete.

Ce l’hanno detto quelli del sindacato delle guardie carcerarie. Cioè: non ce l’ha detto lo Stato. Eppure era lo Stato che l’aveva in custodia, è lo Stato che doveva rispondere della sua vita e della sua incolumità. Non ha risposto. Non ho letto neppure una frase di cordoglio, un telegramma, un tweet, del ministro o del capo del governo, o almeno del prefetto, del sindaco, del Presidente della Regione. Mi sarà sfuggita. E’ morta dopo meno di trenta giorni di sciopero della fame.

Diceva di essere innocente, voleva tornare dai suoi bambini, aveva 43 anni, due figli piccoli. L’hanno accusata di aver fatto parte di una organizzazione che sfruttava la prostituzione e l’hanno condannata a sette anni. Lei si ostinava a dire di no, che non era colpevole. Lo Stato ha sostenuto che forse era pazza, però ha deciso non di curarla ma di metterla in un reparto speciale di una prigione torinese. E quando lei ha iniziato a fare lo sciopero della fame se ne è infischiato. Ha pensato: vedete che è pazza! Si, i medici, le guardie carcerarie, persone per bene, hanno fatto quel che hanno potuto, a quanto ne sappiamo. Hanno cercato di convincerla a smettere di digiunare. Lei era ostinata, decisa. Forse sperava che qualcuno intervenisse a suo favore. Illusa. Ma le autorità? Lo sapevano? E se lo sapevano perché non hanno informato il garante dei detenuti e i giornali e le Tv? Perché non si è aperto un caso?

Io chiedo questo, a voi persone magari appena un po’ ragionevoli: ma se una signora che dice di essere innocente, che sicuramente, peraltro, non ha ucciso nessuno, che ha due bambini a casa, se inizia a digiunare e mette sul piatto la sua vita – la vita, dico, la vita! – ma voi persone di buonsenso cosa fate? La lasciate morire o le mettete un braccialetto elettronico e la mandate a casa? È possibile che l’autorità, tra la vita e un puntiglio legalitario, scelga il puntiglio legalitario? C’è qualcosa che assomiglia al Diritto – nel senso pieno di questa parola – in questo osceno legalitarismo? Le prigioni sono una infamia prodotta da una modernità che non riesce a liberarsi del suo medioevo.

Sono solo un modo per assicurare ai buoni che loro sono buoni. Tranquilli. Godete pure dei cattivi che soffrono. Sono ideologia pura, della peggior specie. Sono morte, illegalità, violazione del diritto, cinismo, farabuttaggine. E hanno fatto di nuovo il loro lavoro, hanno lasciato morire Susan, nel silenzio generale. Vedete che funzionano!. Se è un suicidio è il sedicesimo in 70 giorni. Non vi vergognate almeno un po’?

P.S. Toc toc. Esiste ancora un palazzo della politica? A questo palazzo le carceri interessano? Susan? È un tema che non porta voti, quindi verboten?

12 Agosto 2023

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