La dedica al poeta
“La morte der Zor Paolo”, la poesia su Pasolini di Antonello Trombadori
Editoriali - di Duccio Trombadori
In calce al pensieroso e sintomatico memoriale di Goffredo Bettini sul “poeta e la FGCI”, pubblicato nei giorni scorsi dall’Unità, allego due sonetti di Antonello Trombadori pubblicati in forma di “samizdàt” in 300 esemplari numerati, datati 7.01. e 14.09.1976,e ispirati dalla morte violenta di Pier Paolo Pasolini, e dedicati all’amico Gianni Borgna.
Il “samizdàt” era illustrato da un disegno di Renato Guttuso sul canto XXV del Purgatorio (I “lussuriosi”)e da uno di Mario Moretti. Lo chiudeva una breve nota scritta da P.P.Pasolini intitolata “La mia giornata”, e pubblicata su Paese Sera il 3.12.1961.
La morte der Zor Paolo
Doppo der Belli Pasolini è er forte
Quell’ antri stanno tutti a mezz’ artezza,
Gnisuno ppiù de lui sfidò la sorte
P’ aridà a la parola la chiarezza.
Senza conosce un cazzo debbolezza,
De Roma uprì e sserò tutte le porte
E p’ annà fin’ in fonno a ogni schifezza
Nun s’ arese ar ricatto de la morte.
Chi ppo’ ddì com’ annò quanno che cquello
L’ allessò co’ ‘n carcione ne le palle?!
A mme me sa che s’ arifesce bbello
Come ner firme suo quer partiggiano
Che cquanno lo pijarono a le spalle
S’ arivortò cor pugno chiuso in mano. (*)
(*)In “Salò o le 120 giornate di Sodoma” un giovane contadino reclutato a forza dalle SS come milite delle brigate nere nella villa delle nefandezze, viene scoperto a far l’amore con la serva negra e crivellato di revolverate sul posto
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Sull’Unità di domenica pubblicheremo quattro pagine con l’intero testo del ricordo di Pierpaolo Pasolini scritto da Goffredo Bettini