La traccia della maturità
Seneca diceva così: la mia patria è il mondo intero
La seconda prova all'esame di maturità del liceo Classico

Dopo avere proposto all’esame di maturità un tema sul pensiero di Giorgia Meloni (cioè sul valore della parola “Nazione”, che è il cavallo di battaglia ideologico della coppia Meloni/Sechi), ieri il ministero ha dovuto scegliere un testo in latino da sottoporre agli studenti del classico, e ha scelto un brano di Seneca. Il brano, peraltro, offre una pessima immagine del populismo. Ma il problema non è questo.
Lucio Anneo Seneca, vissuto nei primissimi anni del primo millennio, è stato un grande filosofo latino, celebre per molte sue affermazioni in genere anticonformiste. Una di queste è la seguente (e certamente è sfuggita ai saggi messi a lavorare da Meloni e Sechi): “Non sum uni angulo natus, patria mea totus hic mundus est”. Che tradotto in modo semplice suona così: “Non sono nato per starmene in un cantuccio, la mia patria è il mondo intero”.
A Seneca, quasi duemila anni dopo la sua morte, e cioè all’inizio del secolo scorso, si ispirò un cantautore anarchico abbastanza noto: Pietro Gori. Il quale scrisse uno stornello che ancora oggi, in alcuni ambienti parecchio di sinistra, è conosciuto e viene cantato anche per addormentare i bambini: “La mia patria è il mondo intero / la mia legge è la libertà / Ed un pensieero/ ed un pensieero / Ribelle in cuor mi sta!”. Proprio un’idea anarchica e internazionalista. Esattamente il contrario del neonazionalismo invocato da questa maggioranza, e in particolare da FdI. Secondo me se avessero chiesto a Sangiuliano li avrebbe avvertiti che Seneca non è roba per la destra…