Il dramma negli abissi
Sommergibile Titan, trovati i rottami: “I passeggeri sono morti”, catastrofica perdita di pressione
Cronaca - di Redazione Web
“Crediamo che l’equipaggio del nostro sommergibile sia morto”. Così in una drammatica nota la OceanGate ha confermato in serata la morte dei cinque passeggeri del Titan, il sottomarino disperso da domenica. Ora si fa largo alla terribile ipotesi che il piccolo sommergibile Titan di cui si erano perse le tracce negli abissi dell’Oceano Atlantico domenica sia imploso poco dopo la perdita dei contatti con la nave che l’aveva accompagnato nell’area di discesa verso il Titanic. A spiegarlo alla Cnn è un esperto sulla base delle informazioni a disposizione.
“Ora pensiamo che il nostro Ceo Stockton Rush, Shahzada Dawood e suo figlio Suleman Dawood, Hamish Harding, e Paul-Henri Nargeolet sono tristemente morti”. Si legge nella nota dell’azienda che organizza le particolari escursioni al relitto del Titanic. Nel pomeriggio era stata diffusa la notizia del ritrovamento di alcuni rottami o “detriti” a 500 metri dalla prua del Titanic e poco dopo era stato confermato che appartenevano al Titan. Cinque ore prima del ritrovamento, quando in Italia erano le 13:08, sul Titan era finito l’ossigeno, perlomeno secondo le stime delle autorità americane. “Questa mattina un ROV ha scoperto la coda del Titan e successivamente altri rottami”, ha detto ufficialmente la Guardia Costiera americana. Il robot impiegato per cercare il Titan ha trovato cinque rottami del sommergibile vicino al Titanic.
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Mauger ha spiegato che un veicolo operato a distanza (Rov) ha trovato il rottame del Titan sul fondo marino a circa 500 metri dalla prua del Titanic. Nella zona sono stati individuati altri rottami che sono stati tutti analizzati da esperti. Durante la conferenza stampa da Boston, Mauger ha spiegato che i mezzi Rov rimarrano sulla scena per cercare di recuperare altre informazioni con l’obiettivo di riuscire a capire le cause di questo tragico incidente.
I rottami trovati del sommergibile Titan sono in linea con una “catastrofica perdita di pressione”, ha confermato la Guardia Costiera americana. L’ipotesi è dunque quella che nel sottomarino Titan potrebbe essersi verificata una “implosione istantanea”, come ha spiegato Guillermo Soehnlein, co-fondatore della società insieme con il pilota scomparso del Titan Stockton Rush. “Quello che so è indipendentemente dal sottomarino, quando si opera in profondità la pressione è così grande su qualsiasi sottomarino che se si verifica un guasto si verificherebbe un’implosione istantanea. Se è quello che è successo, sarebbe successo quattro giorni fa”, ha detto Soehnlein in un’intervista alla Bbc. “So che il nostro protocollo per le comunicazioni perse prevede che il pilota faccia emergere il sottomarino. Fin dall’inizio ho sempre pensato che fosse probabilmente quello che avrebbe fatto Stockton” ha detto aggiungendo che, in questo caso la ricerca sarebbe ancora più difficile.
Il rottame della coda del Titan ritrovato “conferma una catastrofica perdita di pressione” a bordo del sommergibile. Lo ha dichiarato il contro ammiraglio John Mauger, comandante del primo distretto della Guardia Costiera Usa, precisando che ora si ritiene che le persone che erano a bordo del Titan siano morte. “Sulla base di questa determinazione, abbiamo immediatamente informato le famiglie a nome della Guardia Costiera Usa”, ha aggiunto rivolgendo “le più sincere condoglianze” alle famiglie dei cinque passeggeri.
I passeggeri a bordo del Titan sono Hamish Harding, 58enne miliardario ed esploratore britannico, Shahzada Dawood, 48 anni, un uomo d’affari anglopakistano, suo figlio Suleman Dawood, 19 anni, Paul-Henri Nargeolet, 77enne esploratore francese soprannominato “Mister Titanic” per le tante volte in cui si è calato a osservare il relitto del transatlantico, e Stockton Rush, 61 anni, amministratore delegato della OceanGate Expeditions, la compagnia che ha organizzato il viaggio ed è proprietaria del sottomarino.