La fine politica di BoJo?
Boris Johnson “ha fuorviato il Parlamento”, l’umiliante rapporto che stronca l’ex premier per lo scandalo Partygate
Esteri - di Carmine Di Niro

Con l’ennesimo colpo di scena aveva anticipato la scontata “condanna” del Committee of Privileges, la commissione d’inchiesta del parlamento britannico che ha indagato sul cosiddetto “Partygate”, dimettendosi da parlamentare lo scorso venerdì 9 giugno.
Ma il rapporto stilato dalla commissione e reso pubblico oggi è una vera e propria disgrazia politica per Boris Johnson, l’ex leader dei Conservatori inglese ex premier, travolto dallo scandalo sulle feste organizzate nella residenza del primo ministro a Londra tra maggio del 2020 e aprile del 2021, in violazione delle restrizioni introdotte dal suo stesso governo durante i lockdown per il coronavirus.
Il rapporto evidenzia chiaramente come l’ex inquilino di Downing Street 10 abbia mentito al Parlamento, BoJo ha infatti consapevolmente “fuorviato” il Parlamento britannico nei suoi interventi da primo ministro alla Camera dei Comuni sullo scandalo Partygate.
Nel rapporto si legge che l’ex premier ha inoltre “provato a intimidire questa commissione ed è stato complice di una campagna contro di lei, ha rotto la fiducia nella istituzioni”. Parole che sembrano mettere la parola fine a qualsiasi tentativo da parte di Johnson di “riciclarsi”, di ritornare a dominare la politica nei Conservatori, dove ancora oggi può contare su una importante schiera di fedelissimi, o addirittura con un suo movimento politico.
Il rapporto inoltre ha raccomandato una sospensione di Johnson per 90 giorni, se l’ex premier fosse stato ancora parlamentare. Un dettaglio non di poco conto: è infatti un periodi di tempo ben più lungo rispetto a quanto atteso dagli analisti politici britannici, ma soprattutto superiore ai dieci giorni necessari per scattare la procedura chiamata recall petition, una raccolta firme nel collegio elettorale del parlamentare per rimuoverlo e organizzare elezioni suppletive.
Johnson ha reagito duramente alla pubblicazione del rapporto, che l’ex parlamentare Tory aveva già ricevuto privatamente alcuni giorni fa. Per BoJo si tratta di “un assassinio politico”. In una nota BoJo ha rimarcato che il Privileges Committee ha sferrato “l’ultimo colpo di coltello” contro di lui.
Johnson ha definito il comitato un “tribunale dei canguri”, formula usata nel mondo anglosassone per descrivere un tribunale illegale, che salta a conclusioni affrettate senza esaminare tutte le prove. Johnson ha detto che l’obiettivo dell’indagine era “giudicarmi colpevole, indipendentemente dai fatti”.