L'ultimo saluto al Cav

I funerali di Stato di Berlusconi, il feretro accolto da applausi e cori: “È un uomo e ora incontra Dio”

News - di Redazione

14 Giugno 2023 alle 15:24 - Ultimo agg. 15 Giugno 2023 alle 10:53

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I funerali di Stato di Berlusconi, il feretro accolto da applausi e cori: “È un uomo e ora incontra Dio”

Applausi scrocianti e cori da stadio, al grido di “c’è solo un presidente”. Così le 10mila persone stipate fuori il Duomo di Milano l’arrivo del feretro di Silvio Berlusconi, il leader di Forza Italia e quattro volte presidente del Consiglio morto lunedì 12 giugno all’età di 86 anni.

Applausi che si sono ripetuti anche all’interno della Chiesa, col feretro ‘scortato’ dal fratello Paolo e dai figli Marina, Piersilvio, Barbara, Eleonora e Luigi, assieme alla compagna dell’ex premier Marta Fascina, tenuta per la mano dalla primogenita del Cavaliere Marina.

All’interno della cattedrale 2300 persone tra familiari, amici e politici, per i funerali di Stato dell’imprenditore di successo e leader politico: Berlusconi che ha scelto di essere cremato, con le ceneri che verranno collocate nel mausoleo che il leader azzurro ha fatto costruire all’interno di Villa San Martino, ad Arcore.

Il feretro arrivato da Arcore è stato accolto all’esterno della cattedrale con il picchetto d’onore: sei carabinieri in alta uniforme hanno riservato al Cavaliere gli onori militari previsti dal cerimoniale del funerale di Stato. Poi il piccolo corteo è entrato accompagnato dai familiari e da una trentina di coristi della Cappella musicale della cattedrale.

Grande la commozione all’interno del Duomo, tra le lacrime di Marta Fascina e di Paolo Berlusconi, fino a quelle di Antonio Tajani, il ministro degli Esteri fedelissimo del Cavaliere. Tra le autorità ovviamente presente il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni con i ministri del governo. Tra gli ospiti internazionali il presidente ungherese Viktor Orban, il presidente iracheno Abdul Latif Rashid e l’emiro del Qatar Hamad Al Thani, oltre al commissario europeo Paolo Gentiloni in rappresentanza della Commissione Ue, gli ex premier Mario Draghi, Matteo Renzi e Mario Monti. Ha scelto di non esserci Giuseppe Conte, mentre per le opposizioni sono presenti la segretaria del Pd Elly Schlein e Carlo Calenda. Non ci sarà Romano Prodi, colpito dal lutto per la morte improvvisa della moglie Flavia, così come non verranno Bersani, D’Alema e Fratoianni.

La celebrazione liturgica, aperta dal Requiem, è presieduta dall’Arcivescovo di Milano Mario Delpini. Nella sua omelia per i funerali di Stato di Silvio Berlusconi monsignor Delpini ha ricordato che “l’uomo è un desiderio di vita, di amore e di felicità“. “Vivere. Vivere e amare la vita. Vivere e desiderare una vita piena. Vivere e desiderare che la vita sia buona, bella per sé e per le persone care. Vivere e intendere la vita come una occasione per mettere a frutto i talenti ricevuti. Vivere e accettare le sfide della vita. Vivere e attraversare i momenti difficili della vita. Vivere e resistere e non lasciarsi abbattere dalle sconfitte e credere che ci sia sempre una speranza di vittoria, di riscatto, di vita“, ha detto Delpini. “Vivere e desiderare una vita che non finisce e avere coraggio e avere fiducia e credere che ci sia sempre una via d’uscita anche dalla valle più oscura. Vivere e non sottrarsi alle sfide, ai contrasti, agli insulti, alle critiche, e continuare a sorridere, a sfidare, a contrastare, a ridere degli insulti. Vivere e sentire le forze esaurirsi, vivere e soffrire il declino e continuare a sorridere, a provare, a tentare una via per vivere ancora“, ha aggiunto l’Arcivescovo di Milano.

Essere contento e amare le feste. Godere il bello della vita. Essere contento senza troppi pensieri e senza troppe inquietudini“, ancora nell’omelia le parole di Delpino. “Essere contento degli amici di una vita. Essere contento delle imprese che danno soddisfazione – sottolinea Delpini -. Essere contento e desiderare che siano contenti anche gli altri. Essere contento di sé e stupirsi che gli altri non siano contenti. Essere contento delle cose buone, dei momenti belli, degli applausi della gente, degli elogi dei sostenitori. Godere della compagnia. Essere contento delle cose minime che fanno sorridere, del gesto simpatico, del risultato gratificante. Essere contento e sperimentare che la gioia è precaria. Essere contento e sentire l’insinuarsi di una minaccia oscura che ricopre di grigiore le cose che rendono contenti. Essere contento e sentirsi smarriti di fronte all’irrimediabile esaurirsi della gioia. Ecco che cosa si può dire dell’uomo: un desiderio di gioia, che trova in Dio il suo giudizio e il suo compimento“, le parole di Delpini.

L’Arcivescovo scandisce quindi le tappe della vita di Berlusconi, quella di uomo d’affari prima e di politico poi. “Quando un uomo è un uomo d’affari, allora cerca di fare affari. Ha quindi clienti e concorrenti. Ha momenti di successo e momenti di insuccesso. Si arrischia in imprese spericolate. Guarda ai numeri a non ai criteri. Deve fare affari. Non può fidarsi troppo degli altri e sa che gli altri non si fidano troppo di lui. È un uomo d’affari e deve fare affari”. Quindi “quando un uomo è un uomo politico, allora cerca di vincere. Ha sostenitori e oppositori. C’è chi lo esalta e chi non può sopportarlo. Un uomo politico è sempre un uomo di parte. Quando un uomo è un personaggio, allora è sempre in scena. Ha ammiratori e detrattori. Ha chi lo applaude e chi lo detesta”.

Quindi le parole più nette su Berlusconi, una sintesi di ciò che è stato ed ha rappresentato il Cavaliere: “Silvio Berlusconi è stato certo un uomo politico, è stato certo un uomo d’affari, è stato certo un personaggio alla ribalta della notorietà. Ma in questo momento di congedo e di preghiera, che cosa possiamo dire di Silvio Berlusconi? È stato un uomo: un desiderio di vita, un desiderio di amore, un desiderio di gioia. E ora celebriamo il mistero del compimento. Ecco che cosa posso dire di Silvio Berlusconi. È un uomo e ora incontra Dio“.

Una omelia terminata tra gli applausi e le lacrime, quelle in prima fila della compagna Marta Fascina e della primogenita Marina, del fratello Paolo. Lacrime copiose che scendono anche da tanti parlamentari (ed ex) di Forza Italia, da Gianni Letta a Marcello Dell’Utri.

Gli ultimi ‘passaggi’ suono le note del Silenzio d’Ordinanza, eseguito da un trombettiere dell’Aeronautica Militare, poco prima del rito della benedizione della salma. Intorno alle 16:15 il feretro del Cavaliere, a cerimonia conclusa, è uscito dalla cattedrale per ricevere un nuovo lungo applauso sul sagrato del Duomo, con la piazza che ha risposto in particolare con i cori di stampo calcistico dei tifosi del Milan, club che Berlusconi ha portato sul tetto del mondo.

(in aggiornamento)

di: Redazione - 14 Giugno 2023

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