A Bergamo
Progettava attentato in Italia: minorenne sostenitore dell’Isis fermato
Le indagini hanno portato a una rete di giovani sostenitori dello Stato Islamico in tutta Europa. Il ragazzino si era radicalizzato velocemente online
Cronaca - di Redazione Web
Pubblicava sui social video che celebravano l’Isis. Sarebbe stato perfino pronto a passare all’azione: progettava un attentato incendiario. La Polizia, con il personale della Digos di Bergamo e di Brescia e del Servizio per il contrasto all’estremismo e al terrorismo esterno della Dcpp, ha fermato un minorenne italiano di origine straniera in provincia di Bergamo. Il giovane è indagato per associazione con finalità di terrorismo, addestramento, apologia e istigazione a delinquere aggravate.
Il caso riporta all’ordine del giorno il problema della radicalizzazione jihadista, quella che viaggia online, sui social e sul dark web, sempre accompagnata da contenuti violenti. Qualcosa che era esplosa nella seconda metà degli anni dieci, che aveva riportato il terrore estremista islamico in Europa e in Occidente soprattutto dopo gli attacchi a Parigi del 13 novembre 2015. In diversi casi si era parlato di “lupi solitari”: persone formalmente sganciate dalle organizzazioni ma fidelizzati tramite la rete.
Il fermo del ragazzino è stato disposto dalla Procura della Repubblica per i minorenni di Brescia lo scorso 26 maggio e convalidato dal gip del Tribunale per i minorenni il 29 maggio. Il monitoraggio del minorenne aveva osservato il suo rapido processo di radicalizzazione violenta. Le indagini, portate avanti con i contributi del comparto intelligence e di forze di polizia straniere, hanno fatto emergere una rete di giovani internauti sostenitori del sedicente Stato Islamico in diversi Paesi d’Europa e in America. Il minore è stato trovato in possesso di diversi contenuti riconducibili allo Stato Islamico che diffondeva sulla rete. Alcuni riprendevano esecuzioni manuali e confezionamento di ordigni.
Secondo le indagini il giovane era pronto a passare all’azione: avrebbe progettato un attentato incendiario proprio nella zona in cui viveva. Quando diffondeva quei contenuti violenti legati al sedicente Stato Islamico avrebbe esortato anche gli altri internauti a passare all’azione.