Il fu Terzo Polo

Renzi e Calenda, la guerra fratricida tra ‘riformisti’: Matteo strappa all’ex alleato Pigoni e Gruppioni

Politica - di Carmine Di Niro - 16 Maggio 2023

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Renzi e Calenda, la guerra fratricida tra ‘riformisti’: Matteo strappa all’ex alleato Pigoni e Gruppioni

Ancora intenti a leccarsi le ferite per l’esito disastroso delle elezioni amministrative di domenica 14 e lunedì 15 maggio, con il ‘fu’ Terzo Polo che dove andato assieme ha ottenuto percentuali irrisorie (1,3% a Pisa, 3,5% a Vicenza, 3,7 % ad Ancona, con unici risultati interessanti a Brescia e Siena col 7 per cento), Matteo Renzi e Carlo Calenda non perdono occasione per lanciarsi reciproche accuse.

La guerra fratricida tra riformisti, dopo la clamorosa separazione e il naufragio del partito unico tra Italia Viva e Azione, ha avuto oggi una nuova puntata-battaglia: Matteo Renzi ha infatti strappato all’ex alleato due esponenti di livello del partito. Da una parte c’è la deputata Naike Gruppioni, passata appunto da Azione a IV, dall’altra l’ex coordinatrice di Azione e consigliera regionale in Emilia Romagna Giulia Pigoni, anche lei trasferitasi nei renziani.

Gruppioni, che arriva da una importante famiglia di imprenditori metalmeccanici, era stata eletta con Azione alle scorse elezioni del 25 settembre: nelle ultime settimane aveva più volte manifestato il dissenso con la linea Calenda dopo la rottura con Italia Viva e la fine del progetto di partito unico, decidendo alla fine di traslocare proprio nel partito dell’ex premier. Pigoni, che dopo essere “cresciuta politicamente” alla Leopolda renzina era poi diventata il braccio destro in Emilia Romagna di Matteo Richetti, capogruppo di Azione alla Camera, ha seguito un percorso simile lamentando un eccessivo “dirigismo” nel partito di Calenda.

Due ‘furti’ che in casa Azione non ha preso affatto bene. “Abbiamo appreso stamattina da un giornale di questo “scippo” — reagisce il leader di Azione Carlo Calenda -. Faccio i migliori auguri a Naike. Ogni scelta è legittima e rispettabile. Mi permetto solo di notare che, per rispetto alla comunità che l’ha eletta sei mesi fa quasi senza conoscerla, una comunicazione preventiva sarebbe stata più elegante. Ma immagino che l’uscita a sorpresa fosse parte dell’accordo di ingaggio. Questa vicenda, altrimenti irrilevante, spiega bene la distanza nei comportamenti con Matteo Renzi. Mentre noi eravamo impegnati in giro per l’Italia a sostenere le liste, spesso fatte insieme, per le amministrative lui era in queste faccende affaccendato. Buona strada”.

La risposta di Renzi arriva dall’hotel Bernini, dove convoca i giornalisti per presentare i due nuovi innesti nel partito dopo aver già “sottratto” Enrico Borghi al Partito Democratico. “Offriamo una casa a tutti quelli che non si vogliono arrendere al melonismo, allo schleinismo e al contismo”, esordisce Renzi. “Naike è stata eletta nelle file del Terzo Polo e rimane lì, in un percorso per questo progetto. È una donna dell’impresa e sta in mezzo all’armocromista delle tute blu perché sta in fabbrica e si è sporcata le mani in prima persona. Grazie a lei incalzeremo il governo, a partire dal nostro progetto di industria 4.0, aumento dei salari e aumento della produttività. Giulia invece è una vecchia conoscenza, mi ha sostenuto nelle primarie dem contro Bersani quando aveva allora solo venti anni e dal Comune di Sassuolo ci ha incoraggiato in quella competizione. Giulia è una persona entusiasta e ricordo che è stata eletta con la lista Bonaccini. Governatore che noi sosteniamo oggi e domani. Speriamo di riprendere il discorso con Calenda ma intanto noi andiamo avanti sul Terzo Polo”, spiega il leader di IV.

Che poi si rivolge con un appello ai dirigenti di Azione, dunque all’ex alleato Calenda: “Se la gente va via occorre farsi una domanda, Italia Viva invece accoglie e arriveranno altre persone. Sui risultati delle amministrative non mi preoccupo: il voto del Terzo Polo nelle amministrative è difficile perché senza alleanza non hai spazio

16 Maggio 2023

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