Pressing Usa sui Paesi Ue
Putin contro i leader europei: “Maiali approfittatori”
“Si sono uniti a Biden sperando di trarre profi tto dal crollo del nostro Paese. Prenderemo i territori con le buone o con le cattive”, Putin attacca tutti tranne Trump. Zelensky al vertice Ue
Esteri - di Umberto De Giovannangeli
Minaccia. Irride. Insulta. Fa il falco travestito da colomba. Non sbatte la porta in faccia all’Europa ma solo se verranno liquidate le sue attuali élite politiche. E poi avverte: la Russia si riprenderà i suoi territori “storici” con le buone (il piano originario di Trump) o con le cattive (la forza militare). È la “pax russa” declinata dallo zar del Cremlino.
Gli Stati Uniti e i loro «maialini europei» erano convinti di poter distruggere rapidamente la Russia e trarne profitto, ha assicurato il presidente Vladimir Putin. Lo riporta l’agenzia Ria Novosti. «I maialini europei si sono subito uniti all’amministrazione Biden nella speranza di trarre profitto dal crollo del nostro Paese, recuperando ciò che era andato perduto nei periodi storici precedenti e tentando di vendicarsi», ha detto il leader del Cremlino durante una lunga riunione con i vertici di esercito e ministero della Difesa. In sostanza, secondo il presidente russo, l’Occidente credeva di poter distruggere Mosca con le sanzioni. E invece l’economia russa non ha subito ripercussioni.
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«Alcune figure europee hanno dimenticato le responsabilità, concentrandosi su interessi personali. I leader europei aumentano il grado di isteria pensando a un possibile conflitto con la Russia. Questo mentre la Russia ha sempre cercato soluzioni diplomatiche alle situazioni difficili». La ripresa del dialogo con le potenze europee è possibile con un cambio delle attuali élite politiche in Europa e il rafforzamento della Russia, è il Putin-pensiero. Lo zar ha auspicato l’Europa avvii un dialogo con Mosca ma ha anche ammesso che questo è “improbabile” con la classe politica al momento al potere. “. L’Occidente ha portato consapevolmente la situazione in Ucraina verso la guerra, ha dichiarato Putin nell’incontro allargato del collegio del ministero della Difesa russo. «I Paesi occidentali hanno semplicemente fatto una pausa per equipaggiare le Forze armate ucraine con armi e mezzi tecnici, hanno portato a un colpo di Stato, hanno iniziato le operazioni di combattimento e da lì, consapevolmente, hanno portato alla guerra», ha affermato Putin.
Attacca tutti, Vladimir Vladimirovic. Tutti tranne uno: il tycoon. La Russia, sottolinea Putin, “accoglie con favore i progressi compiuti nel nostro dialogo con la nuova amministrazione americana” guidata dal presidente Donald Trump. Putin ha accusato i Paesi che fanno parte della Nato di aver schierato nuovi tipi di armi e di aver rafforzato le forze offensive. «I Paesi della Nato stanno attivamente rafforzando e modernizzando le loro forze offensive, creando e dispiegando nuovi tipi di armi, anche nello spazio», ha affermato il capo del Cremlino, secondo quanto riporta l’Intrefax. Quanto al negoziato, Putin ribadisce le sue condizioni. Prendere o lasciare. «Se Kiev si rifiuta di negoziare, la Russia otterrà la liberazione dell’Ucraina con mezzi militari», ha affermato. Così Putin ribadisce di voler andare avanti per raggiungere i suoi obiettivi. Aggiungendo che l’Armata si è riorganizzata meglio durante l’anno, che l’esercito russo ha preso il controllo di oltre 300 insediamenti in quest’anno. Cresce anche il ritmo dell’avanzata di 1,5 -2 volte. «La liberazione di Krasny Liman apre la strada al blocco di Slaviansk, un importante centro logistico per Kiev». Inoltre, «La liberazione completa dell’agglomerato Krasnoarmeysk-Dimitrovskaya sarà la più grande sconfitta per le forze armate dell’Ucraina nel Donbass e il controllo di Kupyansk amplierà la striscia di sicurezza nella regione di Kharkiv».
Allo stesso tempo, «il numero di disertori ucraini è aumentato di centinaia di migliaia di soldati» e «i morti tra le truppe ucraine sono quasi 500 mila l’anno». «Il potenziale di combattimento di Kiev si è ridotto di un terzo – ha detto Putin-. e le perdire non possono essere compensate». Tutto questo mentre i successi di Mosca su larga scala sono evidenti. E qui il capo del Cremlino cita gli ucraini respinti nel Kursk, – ossia territorio russo – una regione al confine con l’Ucraina che va tenuta sotto costante controllo e che è stata sminata, bonificando più di 150 mila ettari di terreno. Sul bombardamento aereo ha sottolineato: «L’efficacia della difesa russa nel respingere gli attacchi ucraini è del 97%». Grazie anche al fatto che indebolendo le capacità energetiche dell’Ucraina l’industria militare di Zelensky «ha meno capacità di produrre armi in massa». «Le capacità del nostro esercito sono in costante evoluzione» ha detto Putin. Precisando: «Le imprese dell’industria della difesa producono i prodotti necessari per le truppe in volumi crescenti e il lavoro di rafforzamento dell’Armata non è mai stato interrotto negli ultimi anni». E ancora: «La Russia continuerà a lavorare su Burevestnik e Poseidon, missili e superdroni, unici nel loro genere per molto tempo a venire. Il nuovo sistema missilistico Oreshnik sarà messo in servizio entro la fine dell’anno». Non manca il riferimento alle armi nucleari. «Migliorare le forze nucleari strategiche è una priorità, e esse sono un elemento chiave della deterrenza».
Putin ha voluto “elogiare i nostri compagni d’armi nordcoreani’’ che ‘’per decisione di Kim Jong-un sono stati inviati a partecipare alla liberazione della regione di Kursk’’. I militari nordcoreani ‘’fianco a fianco con i soldati russi hanno combattuto il nemico con coraggio e valore. Hanno preso parte all’opera su larga scala ed estremamente complessa di sminamento del territorio liberato di Kursk”. La Russia ha aumentato la concentrazione delle sue truppe a circa 710.000 unità per condurre un’operazione offensiva contro l’Ucraina. Lo ha dichiarato il comandante in capo delle forze armate ucraine, Oleksandr Syrsky, durante la sua partecipazione alla 32ma riunione del Gruppo di contatto sulla difesa dell’Ucraina nel formato Rammstein, come riporta Rbc-Ukraine. «Nonostante le perdite significative, l’esercito russo non sta abbandonando la sua offensiva, sebbene non abbia ottenuto significativi successi operativi», ha affermato Syrsky, riferendosi in particolare alla battaglia intorno a Pokrovsk.
Da Mosca a Washington, passando per Bruxelles.
«I funzionari dell’amministrazione Trump hanno esercitato pressioni sui governi europei, almeno su quelli che considerano più amichevoli, affinché respingessero il piano di utilizzare i beni russi per finanziare l’Ucraina». È quanto scrive Politico.eu citando quattro funzionari europei. Nell’articolo, dal titolo, «Il problema dell’Ue non è il Belgio, è Trump». Gli Usa «ci vogliono deboli», ha spiegato un funzionario europeo alla testata, secondo la quale «i funzionari Usa hanno aggirato Bruxelles e comunicato in modo riservato con le capitali hanno portato Italia, Bulgaria, Malta e Repubblica Ceca ad unirsi ai dissenzienti». La presidente della Bce Christine Lagarde avrebbe detto che, se si è usata la procedura di emergenza (articolo 122) per immobilizzare gli asset russi, allora sarebbe possibile procedere nello stesso modo anche nell’emissione del debito comune, per il quale serve l’unanimità e c’è il veto di Budapest. Lo ha detto una fonte Ue alla vigilia del vertice.
Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha detto che è essenziale finalizzare un piano dell’Ue per utilizzare i beni russi congelati per finanziare la difesa dell’Ucraina e inviare un “segnale chiaro” a Mosca. È chiaro che la pressione su Putin deve essere ulteriormente aumentata per convincerlo a impegnarsi in negoziati seri”, ha affermato Merz in un discorso al Parlamento in vista del vertice Ue. Vertice al quale sarà presente di persona il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky. A renderlo noto sono fonti Ue. “Qualche settimana fa ho scritto una lettera al presidente russo, Vladimir Putin, chiedendogli se la confisca dei beni congelati avrebbe innescato contromisure e se le posizioni degli Stati membri sarebbero state prese in considerazione. La risposta è stata chiara: verrà data una risposta decisa utilizzando tutti gli strumenti del diritto internazionale e tenendo conto della posizione di ciascun Stato membro dell’Unione”. Lo dice il premier ungherese Viktor Orbán in un video pubblicato dal suo portavoce Zoltan Kovacs su X. “L’Ungheria si è difesa e ha reso inequivocabile la sua posizione: non sosterremo mai il sequestro di riserve estere congelate da nessun Paese, in nessuna circostanza”, aggiunge il “ventriloquo” ungherese dello zar russo.
L’idea di usare per il debito comune Ue quel principio di emergenza che si vuole usare per il prestito Riparazione per Kiev è stata valutata e già esclusa nei negoziati in vista del summit europeo. “Non si tratta solo di adottare una legislazione, che altrimenti verrebbe adottata secondo normali procedure, e alle condizioni stabilite dall’articolo 122 che riguarda la crisi economica”. Votare debito comune Ue con questo articolo “interferirebbe con alcuni dei principi fondamentali dei trattati, che non possono essere modificati dalla legislazione secondaria. Questo è il nocciolo della questione”, viene spiegato da fonti a Bruxelles.
In ordine sparso, come sempre.