Il riconoscimento della rivista
Person of the Year, agli architetti dell’Intelligenza Artificiale il premio del TIME: “Capacità magiche, belle o brutte, condizionano la nostra vita”
“Per consegnare l'età delle macchine pensanti, per stupire e preoccupare l'umanità, per trasformare il presente e trascendere il possibile". Proprio oggi, ChatGpt per la prima volta in causa per complicità in omicidio
News - di Redazione Web
Annunciato come poche altre volte, il fantasmagorico e famigerato titolo di Persona dell’Anno 2025 scelto come da tradizione dalla rivista Time è andato agli Architetti dell’Intelligenza Artificiale. “Qualunque fosse la domanda, AI era la risposta”, si legge nell’articolo di accompagnamento. Risposta che sta ponendo altri interrogativi, quotidianamente e in ogni settore, e che sta aprendo a possibilità viste sia con grande ottimismo che con drammatico pessimismo. I premiati stati definiti le persone “più influenti del nostro tempo”. L’anno scorso la copertina era andata al Presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
“La persona dell’anno è un modo potente per concentrare l’attenzione del mondo sulle persone che condizionano la nostra vita. E quest’anno, nessuno ha avuto un impatto maggiore degli individui che hanno immaginato, progettato e costruito l’IA. L’umanità determinerà il percorso avanti dell’IA e ognuno di noi può svolgere un ruolo nel determinare la struttura e il futuro dell’IA. Il nostro lavoro lo ha allenato e sostenuto, e ora ci troviamo a muoverci in un mondo sempre più definito da esso”.
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Quello della rivista Time è un titolo – fino al 1999 andava all’“uomo dell’anno”, cambiato perché considerato discriminatorio – designato a persona o persone che “hanno maggiormente influenzato le notizie e le nostre vite, nel bene o nel male, e che hanno incarnato ciò che è stato importante nell’anno”. E in effetti in questo caso si tratta di esseri umani, degli ideatori di una tecnologia entrata nella quotidianità di ognuno con possibilità potenzialmente sconfinate, sia nel bene che nel male. Già in passato tuttavia era successo che il riconoscimento non fosse andato a esseri umani: il 1982 era stato l’anno del Personal Computer, il 1988 era stato quello del pianeta Terra, il 2006 era stato l’anno dello “you” a decretare la rivoluzione dei social network.
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“Abbiamo visto come può accelerare la ricerca medica, la produttività e rendere possibile l’impossibile. È stato difficile leggere o guardare qualcosa senza essere confrontati con notizie sul rapido avanzamento di una tecnologia che imita il pensiero umano e l’intelligenza. Quelle storie hanno scatenato un milione di dibattiti su quanto dirompente, quanto bello e quanto brutto sarebbe stato per le nostre vite”. E ancora: “Le capacità possono sembrare magiche: abbiamo appreso recentemente che l’IA potrebbe facilitare la comunicazione con le balene e risolvere un problema di matematica irrisolto vecchio di 30 anni. I modelli stanno migliorando ad un ritmo sostenuto, ora impiegano pochi secondi per eseguire un lavoro che una volta richiedeva ore”.
Due le copertine: una che ritrae le lettere A e I, acronimo di Artificial Intelligence, circondate dai ponteggi di un cantiere, un’altra che una serie di imprenditori tra cui Elon Musk, Mark Zuckerberg e Sam Altman del settore seduti sulla trave di un cantiere in una rielaborazione della celebre fotografia “Lunch atop a skyscraper”. La motivazione: “Per consegnare l’età delle macchine pensanti, per stupire e preoccupare l’umanità, per trasformare il presente e trascendere il possibile, gli Architetti dell’AI sono la persona dell’anno 2025 del TIME”.

Significativo che proprio nel giorno della copertina, il chatbot generativo ChatGpt sia finito per la prima volta in tribunale per complicità in omicidio: secondo i legali che hanno intentato la causa riportata dal New York Post, l’app di OpenAi avrebbe contribuito a causare da morte di una madre uccisa dal figlio dopo che il bot aveva avallato i suoi deliri paranoici. È stata giù più volte tirata in causa in casi di suicidio. Pochi giorni fa l’Unione Europea ha aperto un’indagine sulle piattaforme AI Overview e AI Mode per accertare la possibilità di furto dei contenuti pubblicati dagli editori. La Fieg (Federazione Italiana Editori Giornali), nel suo reclamo all’AgCom, ha definito Google un “traffic killer”.
L’animazione è stata generata da Peter Crowther per TEMPO, la fotografia da Jason Seiler per TEMPO. In quest’ultima i personaggi riprodotti sono Mark Zuckerberg, CEO di Meta; Lisa Su, CEO di AMD; Elon Musk, xAI; Jensen Huang, Presidente e CEO di Nvidia; Sam Altman, CEO di OpenAI; Demis Hassabis, CEO di DeepMind Technologies; Dario Amodei, CEO di Anthropic; Fei-Fei Li, co-direttore dell’Human-Centered AI Institute e CEO di Stanford dei World Labs.