Lodi alla premier

Se balli come Giorgia, vinci: anche il Domani folgorato da Meloni, Fittipaldi invita anche Conte e Schlein alla danza

L’estasiato Fittipaldi rivela che Meloni ha successo non perché utile agli italiani, ma per come comunica: che intuizione! E invita Schlein a copiarla...

Politica - di Michele Prospero

23 Novembre 2025 alle 10:49

Condividi l'articolo

Foto Roberto Monaldo / LaPresse
Foto Roberto Monaldo / LaPresse

Puntuale “come orologio che ne chiami / ne l’ora che la sposa di Dio surge”, ecco il solito (per niente) radical e (poco) chic opinionista adagiarsi tra le braccia di Meloni. La venerazione per la leader di Colle Oppio, nel caso del direttore di Domani, è nata in virtù del suo piglio guerriero. Accollando a ogni famiglia italiana meno di un euro al giorno, così certifica Fittipaldi calcolatrice alla mano, per quasi quattro anni la premier ha spedito armi a Kiev che resiste per la libertà. In tuta mimetica “Meloni è stata bravissima, non fa toccare palla a Salvini dal punto di vista pratico”. A questo modico prezzo, il conflitto per procura deve continuare, in attesa di un incidente banale che mandi la vecchia Europa in fumo.

Oltre che alla parata militare, la signora in nero piace a Fittipaldi ogni volta che si mostra nel ballo (per l’occasione, in coppia con il corpulento Tajani, talmente maestoso nei movimenti cadenzati da essere insostituibile nel rappresentare l’immagine edificante del Belpaese all’estero). Sul palco napoletano, con l’esecutivo saltellante, è andato dunque in scena l’evento che trasforma i paradigmi del marketing politico. Come Hegel rimase folgorato dalla visione di Napoleone a cavallo, così la firma principe del quotidiano di De Benedetti non può trattenere un trascinamento emozionale nel cogliere i guizzi di una statista che contorce il corpo del sovrano a ritmo di cori da stadio.
Con il ciglio ancora estasiato, il giornalista sale in cattedra e pronuncia la definitiva sentenza sull’irresistibile movenza acrobatica dell’apicale carica di governo: “Quello che spiega questo video è l’abilità di Meloni nel fare le campagne elettorali. Da un punto di vista della comunicazione è brava. E chi nega che dal punto di vista della comunicazione è brava farebbe un grosso errore politico”. E però, alla circolare interpretativa di Emiliano (Fittipaldi) sulle novelle tecniche del linguaggio istituzionale è preferibile la prosa più arcaica di Quintiliano, che indicava il limite insuperabile della retorica non degenerata.

All’autore classico non sfuggiva il lato attoriale-rappresentativo del discorso rivolto al pubblico. Nondimeno risultava per lui impossibile confondere comicità, gioco e recitatio politica. “Benché l’oratore debba in certa misura sia gesticolare che muoversi, tuttavia sarà completamente diverso da un istrione, evitando gli eccessi tanto nella mimica facciale, quanto nel muovere le mani e nell’avanzare con rapidità verso l’uditorio” (Quintiliano, Institutio oratoria, Milano, 2001, p. 245). Si tratta, comunque, di voci che giungono flebili dal mondo di ieri. Nel tempo attuale valgono i canoni estetici fissati dall’oracolo del Domani. Egli ammonisce che “il consenso per Meloni è altissimo perché riesce attraverso la comunicazione a funzionare bene, ad avere questo quid carismatico e questo rapporto con il popolo che dall’altra parte ancora non c’è”. Il quid è tutto racchiuso nell’ondeggiare degli arti inferiori, poiché Fittipaldi stesso attesta che l’inquilina di Palazzo Chigi “ha fatto pochissimo” per i suoi elettori.

La Patriota afferra il quid carismatico, carente nei rivali, solo grazie alle membra che, appena parte il motivetto da curva, scattano all’improvviso. Dunque non cattura neppure mezzo voto con la campagna d’Albania, con i pacchetti di missili verso Est e i piani di spesa per ingrassare la Nato e l’intero complesso a rimorchio, con le trivialità sul “pizzo di Stato”, inveendo contro la patrimoniale o reclamando il libero contante. Rinfrancato dalla sensazionale scoperta, l’avveniristica penna dell’indomani invita anche Conte e Schlein a seguire i camerati al primo cenno di danza. Per acciuffare la componente magica che a loro difetta, a che serve parlare di politiche per la pace o di lotte per i salari! Con una buona coreografia si può andare alle urne volteggiando con i 5 Stelle. Basta ripassare qualche mossa dell’antica scuola di Don Lurio, e poi di Domani ci sarà certezza.

23 Novembre 2025

Condividi l'articolo