A Casteluovo del Garda

Femminicidio nel Veronese, uccide la compagna a coltellate in casa: lei aveva ritirato la denuncia per maltrattamenti

Cronaca - di Redazione

28 Ottobre 2025 alle 10:48

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Femminicidio nel Veronese, uccide la compagna a coltellate in casa: lei aveva ritirato la denuncia per maltrattamenti

Uccisa in casa dal compagno, che già in passato era stato protagonista di maltrattamenti domestici. L’ennesimo femminicidio questa volta avviene a Castelnuovo del Garda, nel Veronese. È qui che Douglas Reis Pedroso, di nazionalità brasiliana, ha ucciso la compagna, ammazzata con diversi colpi di coltello. L’uxoricida, 41 anni, è già stato arrestato dai Carabinieri, che stanno effettuando i rilievi nell’appartamento dove si è consumato il delitto. La vittima è Jessica Stapazzolo Custodio de Lima, 33enne anche lei brasiliana: circa un anno e mezzo fa sarebbe andata a vivere nell’appartamento che l’uomo aveva comprato in precedenza in via Silvio Pellico.

Le violenze precedenti

In passato, scrive l’Ansa, aveva già chiamato i carabinieri per maltrattamenti domestici, ma poi aveva ritirato la denuncia. Proprio a causa del clima violento alla donna, su richiesta del padre, era stato tolto l’affidamento della figlia avuta da una precedente relazione.

Douglas Reis Pedroso la scorsa primavera era stato sottoposto alla misura del braccialetto elettronico, che non indossava però al momento del fermo da parte dei carabinieri, che stanno indagando per capire come e quando se ne possa essere disfatto. L’apparato ricevente in dotazione alla ex compagna, invece, è stato trovato nel garage della madre, a Ponti sul Mincio, in provincia di Mantova.

Il 41enne sospettato del femminicidio ha una serie di precedenti, scrive il Corriere della Sera: dalla condanna per rifiuto dell’accertamento dello stato di ebrezza fino a procedimenti penali per maltrattamenti e lesioni nei confronti della compagna quantomeno da agosto 2024 ad aprile 2025. A fine 2024 avrebbe anche tentato una violenza sessuale nei confronti della sorella di Jessica Stapazzolo finendo per minacciare i carabinieri intervenuti in quell’occasione. Per questo il Questore di Verona aveva emesso un provvedimento di ammonimento nei suoi confronti e lo scorso settembre era stato chiesto il rinvio a giudizio per i procedimenti penali relativi a quei fatti.

Ad aprile di quest’anno l’arresto per l’ennesimo episodio di violenza nei confronti della compagna. La Procura in una nota spiega che il 41enne l’aveva aggredita “gettandola a terra, trascinandola per i capelli sull’asfalto, colpendola con tre pugni al volto e infine attingendola ripetutamente al volto e al collo con la chiave della sua autovettura”. Per questo era scattato nei suoi confronti il divieto di avvicinamento, con l’obbligo di non contattarla e di non accedere al comune di residenza di lei: un mese dopo l’applicazione del braccialetto elettronico, che non ha impedito però il femminicidio.

Il femminicidio in casa

A lanciare l’allarme alcuni amici della vittima, che non la sentivano più da sabato 25 ottobre, preoccupati perché la donna non rispondeva alle chiamate ed ai messaggi. Poi l’uomo nella notte tra il 27 e 28 ottobre ha chiamati i militari, manifestando l’intenzione di togliersi la vita. Dopo le sue parziali ammissioni sono partiti gli accertamenti che hanno portato al ritrovamento del cadavere nella casa di Castelnuovo: la probabile arma del delitto, un coltello, è stata rinvenuta nella sua auto. A stabilire data e ora del decesso sarà il medico legale: già disposta in tal senso l’autopsia sulla salma.

di: Redazione - 28 Ottobre 2025

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