Il racconto della prigionia
Israele, l’ex ostaggio attacca il ministro Ben Gvir: “Lui parlava dei palestinesi, Hamas ci seviziava a morte: occhio per occhio”
Le parole dell'uomo, liberato a inizio ottobre. Il ministro si vantava del trattamento dei prigionieri palestinesi: "Ci hanno picchiato a morte, hanno detto che era per colpa di Ben Gvir"
Esteri - di Redazione Web
Non hanno colpito soltanto i palestinesi, i manifestanti pro Pal, i terroristi islamisti di Hamas le parole del ministro della Sicurezza Nazionale israeliano Itamar Ben Gvir, anima di estrema destra e ultranazionalista del governo di Benjamin Netanyahu. L’ex ostaggio israeliano Bar Kuperstein ha raccontato che i suoi sequestratori lo hanno picchiato duramente dopo le dichiarazioni di Ben Gvir sul trattamento riservato ai prigionieri di sicurezza palestinesi nelle carceri israeliane: quelle vanterie avrebbero scatenato la reazione violenta di Hamas.
La notizia è stata riportata dal quotidiano israeliano Times of Israel che ha pubblicato l’estratto di un’intervista che andrà in onda martedì sull’emittente pubblica Kan. Kuperstein era stato liberato lo scorso 13 ottobre nell’ambito dell’accordo di cessate il fuoco e rilascio degli ostaggi tra Israele e Hamas. Era stato rapito nei massacri del 7 ottobre mentre si trovava al Nova Festival. Ha dichiarato che i rapitori di Hamas lo hanno picchiato così duramente che non è riuscito a camminare per un mese. Era una reazione “occhio per occhio” al trattamento riservato dal ministro Ben Gvir.
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“Come hai potuto permettere che ci maltrattassero? Sei un ministro del governo … dovresti prenderti cura di noi. Perché non ti prendi cura di noi?”, le parole di Kuperstein. L’uomo ha raccontato che gli sarebbe stato negato intenzionalmente il cibo per giorni interni. “C’era un tizio, che chiamavamo Shchorzik e diceva: ‘Sono qui per assicurarmi che non siate trattati troppo bene'”.
Ha ricordato che intorno al 270esimo giorno dei suoi due anni di prigionia gli aguzzini “sono venuti da noi e … ci hanno riempito di botte. Ci hanno messo con le spalle al muro e ci hanno picchiato a morte. Hanno detto che era per colpa di Ben Gvir – sentirete cosa fa ai nostri prigionieri, ‘occhio per occhio, dente per dente’. Lo hanno ripetuto un sacco di volte, sono venuti e ci hanno picchiato”. Il ministro estremista ha sempre alzato l’asticella della provocazione: aveva passeggiato – come aveva fatto in passato – sulla Spianata delle Moschee, aveva umiliato Marwan Bargouthi, aveva trattato come terroristi gli attivisti della Global Sumud Flotilla, era arrivato a proporre la fucilazione di tutti i detenuti palestinesi.
A stretto giro è arrivata la risposta di Ben Gvir, con un video. “Abbraccio Bar Kuperstein e tutti gli ostaggi che sono tornati, ma i media israeliani stanno adottando la narrativa di Hamas – si è giustificato il ministro – Hamas non aveva bisogno di una scusa il 7 ottobre per entrare, uccidere, stuprare, abusare e bruciare bambini. Tutte queste cose sono accadute molto prima dei cambiamenti nelle carceri“.