Crolla l'affluenza
Elezioni in Toscana, Giani riconquista la Regione: centrosinistra avanti con ampio vantaggio su Tomasi, flop M5S e Lega
Politica - di Carmine Di Niro
Vittoria larga del campo progressista in Toscana. Ad urne chiuse alle 15 dopo la due giorni elettorale che ha chiamato al voto gli elettori toscani il presidente uscente Eugenio Giani centra la vittoria e dunque un bis in Regione.
Secondo gli exit poll il centrosinistra è infatti in largo vantaggio sul centrodestra. Per Opinio Rai, Giani si attesta tra il 52 e il 56%, mentre lo sfidante, il sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi, esponente di Fratelli d’Italia, si dovrebbe fermare al 39-43%. Ancora più largo il vantaggio di Giani per gli istant poll di SkyTg24, che danno Giani in una forbice del 58-62% contro il 35-39% di Tomasi.
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Dati sostanzialmente confermati anche dalle prime proiezioni: secondo Opinio Rai Giani è al 54,6% mentre Tomasi si ferma al 40,6%, mentre Swg per La7 Giani largamente in vantaggio con 55,8% con Tomasi al 39% e Antonella Bundu di ‘Toscana Rossa’ al 5,2%, di poco sopra la soglia di sbarramento.
Proiezioni che guardano anche ai dati dei partiti, con importanti novità in entrambi i campi. Secondo Opinio-Rai il Partito Democratico è il primo partito in Toscana con il 36,3%, Fratelli d’Italia è secondo con il 26,1% e Casa Riformista di Matteo Renzi con l’8,3% supera Forza Italia al 6,9%, quindi Alleanza Verdi-Sinistra al 6,2%. Malissimo Movimento 5 Stelle e Lega, i primi al 4,3 per cento e i secondi non oltre il 4,1%, entrambi scavalcati da Toscana Rossa di Antonella Bundu.
Tornata elettorale in cui si profila il minimo storico in Toscana per l’affluenza alle regionali. Il dato della partecipazione si attesta al 47,7%, più basso del dato del 2015, il ‘record’ negativo in assoluto, quando segnò il 48,28%, mentre alle Regionali del 2020 arrivò il 62% (quando però si votava anche per il referendum sul taglio del numero dei parlamentari).
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La Toscana era la quarta regione al voto in questo autunno dopo Marche, Calabria e Valle d’Aosta. Nelle prime due ha vinto il centrodestra con i due presidenti uscenti, Francesco Acquaroli e Roberto Occhiuto, nella terza (dove i cittadini votano il consiglio regionale e non il presidente) ha vinto il partito autonomista Union Valdôtaine.
Gli schieramenti e i temi della vigilia
A sostegno di Eugenio Giani, esponente dell’ala “riformista” del Partito Democratico, c’era Casa Riformista (il contenitore moderato nato su impulso di Matteo Renzi e che contiene Italia Viva), Alleanza Verdi-Sinistra e il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte, che negli ultimi 5 anni in Toscana era stato all’opposizione del governo Giani e che ha appoggiato il presidente uscente dopo un voto online degli iscritti che ha spaccato il Movimento.
A destra il candidato è Alessandro Tomasi, attuale sindaco di Pistoia con di Fratelli d’Italia, sostenuto da Lega, Forza Italia e Noi Moderati.
In entrambi agli schieramenti la vigilia del voto è stata contraddistinta da alcuni temi più interni. Nel campo progressista il punto centrale era quello dei rapporti di forza tra i partiti della coalizione, in particolare sull’apporto dei 5 Stelle di Giuseppe Conte a Giani dopo il risultato negativo ottenuto dal Movimento in Calabria con un suo candidato a presidente, l’eurodeputato ed ex presidente dell’Inps Pasquale Tridico. Toscana che è territorio “amico” di Matteo Renzi, già sindaco di Firenze e presidente della Provincia: qui Casa Riformista si aspetta un notevole bottino di voti.
A destra la vigilia del voto è stata scossa dal caso Prato, con le lettere anonime e ricatti subiti dal consigliere comunale Tommaso Cocci, “enfant prodige” di Fratelli d’Italia in lizza per un posto come candidato in Regione: vicenda che vede indagati due ex colleghi di partito.
Sempre nel campo della destra c’è poi il caso Lega, con la Toscana di fatto affidata dai vertici del Carroccio all’ex generale Roberto Vannacci, europarlamentare e vicesegretario ben noto per le sue idee razziste e omofobe. Vannacci è stato nominato dal segretario Matteo Salvini responsabile della campagna elettorale in Toscana per il suo legame con il territorio (pur essendo ligure vive da tempo a Viareggio, ndr), con l’ex generale che è intervenuto fortemente nella composizione delle liste: un buon risultato rafforzerebbe ulteriormente la presa di Vannacci sul partito.
(articolo in aggiornamento)