Ci sono 40 italiani

Global Flotilla fermata da Israele al largo di Gaza, attivisti arrestati in acque internazionali: “Un rapimento illegale”

Esteri - di Redazione

2 Ottobre 2025 alle 15:45

Condividi l'articolo

Global Flotilla fermata da Israele al largo di Gaza, attivisti arrestati in acque internazionali: “Un rapimento illegale”

La missione della Global Sumud Flotilla “è finita”. L’annuncio, che lascia capire come tutte le imbarcazioni della missione umanitaria diretta verso la Striscia di Gaza per portare agli umanitari alla popolazione palestinese, da due anni sottoposta a bombardamenti da parte israeliana, è arrivato dal ministero degli Esteri di Tel Aviv.

La missione che per il governo di Benjamin Netanyahu è stata una “provocazione” messa in atto dalla “Hamas-Sumud”, come viene definita la spedizione con un evidente quanto immotivato riferimento a presunti rapporti tra attivisti e il gruppo radicale islamico, si è interrotta intorno alle 13 di giovedì 2 ottobre a seguito dell’intercettazione di tutta la flotta partita diverse settimane fa da Spagna, Italia, Grecia e Tunisia.

Procedure di abbordaggio iniziate intorno alle 19:25 di mercoledì, quando la nave madre Alma è stata la prima ad essere fermata dalla Marina militare israeliana a 70 miglia nautiche dalla Striscia di Gaza, in acque internazionali e ben distante dalle 12 miglia di acque territoriali palestinesi che lo Stato ebraico occupa illegalmente da anni, con una procedura che di fatto è stato un atto di pirateria da parte dell’IDF.

Da quel momento e per tutta la notte e la mattina odierna la Marina militare di Israele ha continuato le sue procedure di fermo, mettendo in atto l’arresto degli oltre 440 attivisti a bordo delle imbarcazioni che facevano parte della Flotilla. All’appello mancano due sole imbarcazioni: la Marinette, che in realtà era rimasta indietro per alcuni problemi tecnici, e la Mikeno, che secondo il tracker della Flotilla sembrava essere entrata nelle acque territoriali di Gaza, ma si sono persi i suoi contatti da ore e neanche il comitato organizzativo ha confermato la sua posizione.

Tra i fermati anche 40 cittadini italiani, di cui il deputato Arturo Scotto e l’europarlamentare Annalisa Corrado, entrambi del Partito Democratico, l’europarlamentare Benedetta Scuderi (di Alleanza Verdi-Sinistra) e il senatore Marco Croatti (del Movimento 5 Stelle).

Tutti sono stati trasferiti verso il porto di Ashdod, nel sud di Israele, dove erano stati portati anche gli attivisti della Freedom Flotilla Coalition intercettati a luglio. I cittadini italiani, come comunicato in Parlamento dal ministro degli Esteri Antonio Tajani, dovrebbero essere espulsi fra lunedì e martedì insieme alle altre persone arrestate con dei voli aerei che dovrebbero essere diretti verso delle capitali europee, ma non l’Italia. Da Ashdod gli attivisti saranno trasferiti con mezzi della polizia e del servizio penitenziario al carcere di Ketziot, nel Negev. Chi non accetterà di essere rimpatriato subito dovrebbe essere giudicato da un tribunale militare, che però salvo sorprese sarà in ogni caso espulso dal Paese, dove non potrà fare rientro per almeno dieci anni.

Per la Global Sumud Flotilla quello messo in atto da Israele in acque internazionali è un “rapimento illegale, in violazione diretta del diritto internazionale e dei diritti umani fondamentali”. “Dopo che le forze navali dell’occupazione israeliana hanno illegalmente intercettato le imbarcazioni della Global Sumud Flotilla, un convoglio pacifico e non violento che trasportava cibo, latte in polvere per neonati, medicine e volontari provenienti da 47 Paesi verso Gaza, centinaia di partecipanti sono stati rapiti”, accusa l’organizzazione dietro la Flotilla.

Attivisti, ricordano dalla Flotilla, “attaccati con cannoni ad acqua, cosparsi di acqua chimica maleodorante (“skunk water”) e sottoposti a un sistematico disturbo delle comunicazioni, in ulteriori atti di aggressione contro civili disarmati”, continua il comunicato. “Inoltre, secondo quanto riferito, diverse barche sarebbero state fermate da una sorta di barriera a catena in acque internazionali, dove Israele non ha alcuna giurisdizione, così come non ha giurisdizione sulle acque e sulla costa di Gaza, aggravando i crimini di guerra e il blocco illegale portato avanti da Israele”.

di: Redazione - 2 Ottobre 2025

Condividi l'articolo