Già ieri aveva avviato il giro di consultazioni per formare un nuovo governo, il quinto nei tre anni del secondo mandato del Presidente della Francia, Emmanuel Macron. E di Macron è un fedelissimo, Sebastien Lecornu, il nuovo Presidente del Consiglio incaricato dopo la sfiducia di lunedì dell’Assemblea Nazionale a François Bayrou, dopo che quest’ultimo aveva chiesto l’approvazione di un piano di risparmi da 44 miliardi per ridurre deficit e debito pubblico. Soltanto rimandata, secondo alcuni media, il suo arrivo a Palazzo Matignon dopo che era stato considerato candidato nei precedenti passaggi di consegne.
Lecornu ha 39 anni, è originario della Normandia ed esponente dello stesso partito di Macron, Renaissance. Era entrato in politica con l’Ump e successivamente con i Repubblicani prima di passare con Macron nel 2017. A 21 anni era diventato il più giovane consigliere di un gabinetto ministeriale, quello di Bruno Le Maire agli Affari Europei. È stato sindaco della sua città, Vernon, e nel 2015 era diventato il più giovane presidente di un dipartimento, l’Eure.
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È al governo ininterrottamente dal 2017, da quando era appena 31enne. Finora era ministro della Difesa, nominato nel 2022, durante il suo mandato aveva fatto approvare dal Parlamento un aumento del 40% della spesa militare nel periodo 2024/2030. È considerato molto vicino a Gerald Darmanin ed Edouard Philippe. Nei suoi anni aveva visto passare al governo i Presidenti del Consiglio Elisabeth Borne, Gabriel Attal, Michel Barnier e infine Bayrou.
“Voglio sinceramente dire ai nostri compatrioti che comprendo le loro aspettative e che sono consapevole delle difficoltà. Stiamo lavorando con umiltà e faremo tutto il possibile per avere successo”, ha scritto su X. Affronterà le consultazioni con i partiti per trovare un accordo sull’agenda delle priorità nei prossimi mesi, a partire dal bilancio e dai conti pubblici. Lecornu entra in carica in un momento molto delicato, con Macron al minimo del consenso e un parlamento dilaniato.