L'infezione

West Nile, salgono a 32 i contagi in tutta Italia: “Andamento epidemiologico in linea con gli anni scorsi”

21 dei casi in provincia di Latina, due i morti finora tra Piemonte e Lazio. A cambiare rispetto agli anni scorsi è la distribuzione geografica. Le indicazioni e le precauzioni

News - di Redazione Web

24 Luglio 2025 alle 16:51

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A lab worker examines trapped mosquitoes for signs of West Nile Virus and other diseases at the Orange County Mosquito and Vector Control District laboratory in Garden Grove, Calif., on June 27, 2023. A drone is the latest technology deployed by the district to attack mosquitoes developing in marshes, wetlands, large ponds and parks. Mosquitoes grow into larvae from eggs laid in water, making proliferation of the biting bugs a major concern after California’s extraordinarily rainy winter. (AP Photo/Eugene Garcia)
A lab worker examines trapped mosquitoes for signs of West Nile Virus and other diseases at the Orange County Mosquito and Vector Control District laboratory in Garden Grove, Calif., on June 27, 2023. A drone is the latest technology deployed by the district to attack mosquitoes developing in marshes, wetlands, large ponds and parks. Mosquitoes grow into larvae from eggs laid in water, making proliferation of the biting bugs a major concern after California’s extraordinarily rainy winter. (AP Photo/Eugene Garcia)

Salgono i casi di infezione da West Nile in Italia: 32 persone secondo quanto riportato nel bollettino settimanale del sistema di sorveglianza dell’Istituto Superiore di Sanità. 21 di questi casi sono stati registrati nel Lazio, tutti nella provincia di Latina. Due i decessi confermati finora, uno in Piemonte e un altro nel Lazio. Per quanto la situazione stia destando grande apprensione, specialmente in alcune zone, al momento l’andamento epidemiologico è in linea con quello degli anni scorsi. Nessun allarme dunque ma le autorità stanno comunicando opportune indicazioni e raccomandazioni sia agli istituti sanitari che ai cittadini per scongiurare l’infezione.

West Nile è una malattia infettiva trasmessa dalle zanzare, in particolare del genere Culex Pipiens. Colpisce in particolare gli uccelli selvatici. A trasmettere l’infezione è la zanzara comune notturna che punge dal tramonto all’alba. L’infezione non è trasmissibile da persona a persona. Possibile ma soltanto in rari casi l’infezione può verificarsi dopo trasfusioni di sangue, trapianti di organi e trasmissione al feto nella gravidanza. L’80% circa dei casi è asintomatico. Più a rischio sono i soggetti immunodepressi o interessati da più patologie.

Secondo quanto riportato nel bollettino, 23 dei 32 casi si sono manifestati nella forma neuro-invasiva: due in Piemonte e in Veneto, uno in Emilia-Romagna, 15 nel Lazio, tre in Campania. In Veneto è emerso un caso asintomatico in un donatore di sangue, sei i casi di febbre tra Veneto e Lazio. A cambiare sensibilmente rispetto agli anni scorsi è la diffusione a livello geografico. “Il consiglio – ha dichiarato Anna Teresa Palamara, a capo del dipartimento di Malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità, al Corriere della Sera – è quello di proteggersi il più possibile dal contatto con le zanzare, i vettori del virus, e rivolgersi al proprio medico se si hanno sintomi come febbre sopra in 38° soprattutto se accompagnata da eruzione cutanea”.

La maggior parte delle persone, come si accennava, non mostra alcun sintomo. Circa il 20% degli infetti ravvisa febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati e sfoghi cutanei, sintomi che possono durare pochi giorni o qualche settimana e che possono variare a seconda della persona. I sintomi più gravi si registrano in meno dell’1% delle persone infette con febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni fino alla paralisi e al coma. In genere i sintomi possono durare pochi giorni o qualche settimana. Le precauzioni principali raccomandano in particolare l’uso dei repellenti cutanei e insetticidi ed esposizione all’aperto con abbigliamento adeguato.

Una circolare ministeriale inviata a Regioni, Ordini dei Medici e Istituti Zooprofilattici ha invitato a “potenziare la sorveglianza dei casi umani di infezione da West Nile Virus e Usutu Virus” e “tutte le attività di sorveglianza integrata veterinaria”. Una riunione operativa, con 290 medici, è stata organizzata dall’Istituto Spallanzani. Aziende sanitarie e ministero hanno fatto scattare le misure previste dal Piano nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta arbovirosi – Pna 2020-2025. Il Centro nazionale sangue (Cns) ha dato indicazione di effettuare il test per la febbre da West Nile quale alternativa alla sospensione temporanea per 28 giorni della donazione per tutti i donatori che abbiano trascorso anche solo una notte nelle aree interessate dal virus.

24 Luglio 2025

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